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Prandina, Europa Verde: «Un auditorium sorgerà già alla Piave. L'idea di Giordani è follia urbanistica»

Prosegue il dibattito (e la polemica) sul futuro dell'ex caserma. Le critiche al "sogno" del sindaco arrivano però anche dall'interno della maggioranza

«Giordani ho proposto alla Prandina un auditorium con relativo park e infrastrutture di servizio che occuperebbe tutta l'area: altro che casa della musica immersa nel verde, come tanti si affannano a farci credere». L'attacco all'amministrazione stavolta arriva dall'interno. Europa Verde, che ha sostenuto il sindaco Sergio Giordani alle ultime elezioni ed ha al suo interno alcune forze di Coalizione Civica, critica la proposta emersa nell'ultimo mese e promossa proprio dal primo cittadino.

Auditorium

«Ma il Sindaco sa, e non dice, che a 750 metri dall'ex caserma – dichiara Lucio Passi dell’esecutivo di Europa Verde Padova - ne sorgerà ben prima un altro. E’ quello nell’ex caserma Piave, che sarà costruito insieme al nuovo campus universitario: il progetto esecutivo è pronto e i lavori partiranno quest'anno, ma l'incarico fu dato dal Comune il 5 aprile 2019. Di fronte a questo innegabile dato di fatto sorgono innumerevoli domande alle quali il  Sindaco ha il dovere di rispondere subito».

Cui prodest?

«Perché fare un auditorium alla Prandina - chiedono Antonio Attisani ed Elena Quiliquini co portavoce di Europa Verde- quando tra non molto ne sarà pronto uno di minimo 750 posti, che potrebbero arrivare a 1000, all'ex Piave? A chi gioverebbe un doppione alla Prandina con lo spreco decine di milioni di euro per un'opera che risulterebbe inutile? Alla città oppure a qualche lobby politico-economica? Anche la distanza tra le due strutture rende ancor più incomprensibile la proposta di Giordani. Tra via Nicolò Orsini 31, l’entrata dell’attuale sottoutilizzato Park Prandina e via Cristoforo Moro 8 (parallela di Riviera Paleocapa) che sarà l'entrata principale del Campus, la distanza è di appena 750 metri, percorribile in un minuto in auto, in 2 in bici, in 8 coi mezzi pubblici, in 9 a piedi».

L'appello

«Contro quest’opera dannosa e per la realizzazione alla Prandina del parco proposto da decine di Associazioni ed Enti - proseguono i portavoce – abbiamo lanciato su change.org una petizione popolare. Ci appelliamo ai cittadini:  fate sentire la vostra voce firmandola qui https://www.change.org/appello-prandina. Sia chiaro, l’obiettivo di Europa Verde non è piantare bandierine, perciò lanciamo un appello alla società civile e alle sue espressioni organizzate: non si può restare indifferenti. E lo lanciamo anche alle forze politiche: non ci interessano le appartenenze,  lavoreremo insieme con chi ha come obiettivo il bene comune di tutti”.

Una follia urbanistica

Lucio Passi sottolinea: «L’auditorium o altre grandi strutture alla Prandina cozzano col Piano degli interventi del Comune in via di approvazione, che si propone di tagliare il consumo di suolo: cementificare i 36 ettari dell’ex caserma è l’esatto contrario. Ma va anche in direzione opposta all’altra innovazione del Piano: la città “dei 15 minuti”, che punta a riportare nei quartieri servizi pubblici, esercizi commerciali e spazi culturali, quindi anche un secondo auditorium, se ce ne fosse il bisogno, va decentrato».

L’inferno del traffico

Il campus all'ex caserma Piave conterrà, oltre all’auditorium. il polo delle scienze sociali, una biblioteca, l'aula Magna da 500 posti, una park interrato per 200 auto e vari servizi per gli studenti. “Questo complesso – avverte Europa Verde Padova - già da solo indurrà decine di migliaia di nuovi spostamenti/giorno da e verso il campus. Nella stessa zona, a poche centinaia di metri, il Castello Carrarese quando sarà continuativamente aperto al pubblico, attirerà ulteriore traffico. Se si edificasse anche  alla Prandina, l’area ovest del centro storico a ridosso delle mura del ‘500, diventerebbe un inferno a causa del  traffico ed il  conseguente inquinamento atmosferico ed acustico. Chi ci amministra perché finge di non sapere?".

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