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L'europarlamentare Berlato: cinque proposte per superare l'allarme Coronavirus

«A tale scopo riteniamo - conclude Berlato - che le istituzioni debbano fornire notizie certe e tempestive per circoscrivere, non solo la diffusione del virus, ma anche la diffusione di un esagerato allarme sociale»

L'europarlamentare Sergio Berlato sta vivendo direttamente l'esperienza di essere guardati con sospetto: l'esecutivo Ue si limita a prescrivere un periodo di 14 giorni di telelavoro a chi sia passato  dalla zona rossa (gli 11 comuni ritenuti il focolaio dell'epidemia, 10 nel Lodigiano e 1 nel Padovano) e a privilegiare le videoconferenze al posto delle missioni nella zona gialla, il resto del territorio lombardo. Di fatto per gli europarlamentari italiani è limitata l'attività.

Controlli

Così Berlato è intervenuto sul tema Coronavirus: «I numerosissimi ed accurati controlli (ad esempio il tampone) eseguiti nei confronti anche dei supposti contatti ancorché asintomatici e non solamente ai sintomatici come avviene in altri paesi fanno dedurre che, se anche negli altri paesi venissero fatti i controlli nello stesso modo e nelle stesse quantità, come attualmente fatto in Italia, potrebbero rivelarsi anche in altri paesi scoperte di casi di infezione in misura analoga se non addirittura superiore a quelli accertati in Italia.Premesso ciò si ritiene che non esista motivo per bloccare le merci; debbano essere fatti controlli rigorosi alle frontiere, soprattutto per le persone provenienti da paesi con sistemi sanitari scadenti; sia necessaria una politica sanitaria comune tra tutti i paesi europei (uniformità di metodologie diagnostiche ed applicazione di queste); si debba provvedere a modifiche dei fondamentali economici per le notevoli conseguenze derivabili dall’infezione. si debba garantire una corretta informazione a tutte le persone per favorire l’adozione di norme igienico-comportamentali atte a prevenire la diffusione del virus; i debba evitare lo scatenarsi di psicosi assolutamente ingiustificate che possano minare alle fondamenta il sistema economico-produttivo con conseguenze devastanti sull’occupazione».

Istituzioni

«A tale scopo riteniamo - conclude Berlato - che le istituzioni debbano fornire notizie certe e tempestive per circoscrivere, non solo la diffusione del virus, ma anche la diffusione di un esagerato allarme sociale che corre il rischio di provocare molte più vittime di quelle provocate da questa ennesima infezione virale, che non è sicuramente la più pericolosa tra quelle che abbiamo già conosciuto».

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