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Giordani, lettera ai padovani: «La sfida al Covid 19 non è ancora vinta, serve responsabilità»

Con l'inizio della Fase 2, il sndaco Sergio Giordani, ha scelto di rivolgersi ancora una volta, direttamente ai cittadini. Lo ha fatto con una lettera aperta, come è stato anche all'inizio della crisi

Con l'inizio della Fase 2, il sndaco Sergio Giordani, ha scelto di rivolgersi ancora una volta, direttamente ai cittadini. Lo ha fatto con una lettera aperta, come è stato anche all'inizio della crisi: 

«Care Padovane, cari Padovani,

e anche tutti voi che per motivi di lavoro tornerete da oggi nella nostra città dopo una lunga quarantena. Buon ritorno alle vostre attività per chi da oggi potrà farlo, al vostro lavoro. Se da un lato siamo tutti impegnati e desiderosi di riguadagnare la nostra libertà personale, sociale e Costituzionale sconfiggendo progressivamente il virus coi nostri sacrifici, dall'altro dobbiamo sapere che questa sfida non è ancora vinta e non possiamo assolutamente tornare indietro.

I prossimi giorni saranno totalmente decisivi: siamo nelle mani dei medici ma anche in quelle di tutti noi. Ciascuno di noi, col suo senso di responsabilità, col senso civico che ci spinge a essere prudenti è la carta vincente e definitiva per lasciarci alle spalle questo brutto periodo.

Dobbiamo essere consapevoli significa non aver timore di condividere con colleghi, familiari, amici, conviventi modalità di cooperazione che in ogni luogo che torni ad essere collettivo aumenti il livello di igiene e sicurezza. Le aziende sono chiamate a essere scrupolose, non c’è lavoro senza sicurezza per i lavoratori e da questo punto di vista servono controlli serrati. Tutti noi siamo chiamati ad essere artefici di nostri comportamenti corretti e virtuosi. Portare la mascherina e portarla bene, mantenere almeno un metro di distanza dagli altri, lavarsi spesso le mani, usare le cautele che abbiamo imparato in questi mesi nella vita di ogni giorno, tutto questo è necessario e decisivo. Tutti noi con piccoli gesti possiamo costituire uno scudo molto resistente al contagio. Sembra strano ma basta poco, non commettiamo l’errore di immaginare che le piccole cose non facciano differenza alcuna. Usare le scale e non l’ascensore dove possibile, arieggiare spesso i locali, curare la pulizia dei beni alimentari e dei loro involucri, avere sempre con se i guanti o il gel igienizzante, detergere le superfici specie quelle con cui veniamo spesso a contatto, evitare luoghi dove si crea assembramento. Rispettiamo le regole, ricordando però che nessun divieto può essere più efficace della nostra libera volontà di darci tutti una mano tramite i criteri della prudenza e della responsabilità».

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