rotate-mobile
Politica

Giordani distribuisce le prime deleghe: a Bean i giovani, mentre Pasqualetto pesca l'innovazione

Il sindaco: «Vanno coinvolti di più nelle azioni dell'amministrazione. E' un'assunzione di responsabilità»

Il sindaco Sergio Giordani ha attribuito oggi a due consiglieri comunali le deleghe rispettivamente alle politiche giovanili e all’innovazione. Le prime a Pietro Bean del Pd, l'altra a Carlo Pasqualetto, recentemente passato dalla lista Giordani ad Azione di Calenda. «Ho sempre pensato che sia un’ottima cosa coinvolgere il più possibile i Consiglieri Comunali nelle scelte e nei progetti che come Amministrazione sviluppiamo per la città anche oltre il già importante impegno in Consiglio e nelle Commissioni, facendo anche tesoro delle esperienze e delle competenze specifiche di ognuno di loro. In questo senso ho attribuito oggi a due giovani Consiglieri Comunali altrettante deleghe: al primo di loro la delega alle Politiche Giovanili, al secondo quella all’Innovazione.  Sono due ragazzi giovani ma molto bravi e impegnati e ci aiuteranno portando il loro contributo su questi temi. Inutile dire che il loro apporto esclude, come prevede la legge che consente questo tipo di delega,  ogni attività di carattere gestionale e che questo incarico è del tutto gratuito.  Li ringrazio per l’entusiasmo con il quale hanno accolto la pia proposta e sono certo che saranno di grande aiuto in questi prossimi cinque anni di mandato ricchi di sfide su tanti fronti».  

Bean

Il nuovo consigliere delegato alla Politiche Giovanili Pietro Bean afferma: «Ricevere questa delega è un onore e rappresenta per me un riconoscimento molto importante: ho trent'anni e sono arrivato qui facendo politica da quando ne avevo sedici, quindi credo fermamente nella capacità delle nuove generazioni di cambiare la politica e di migliorare la comunità. Mi piace sempre dire che Padova è una città a trazione giovanile, per la presenza di tantissimi giovani, residenti e non, che studiano qui, che lavorano qui o che sono attivi nell'associazionismo e nel volontariato. Dalla fine della pandemia sento che la spinta generazionale all'impegno per la comunità e per rivitalizzare il tessuto sociale ed economico sono riprese con grande energia: a Padova c'è una popolazione giovanile multiculturale e variegata, che studiando e lavorando vuole vuole contribuire alla crescita equa e sostenibile della città. Il mio compito sarà quello di avvicinare questa spinta alle istituzioni per renderla un motore di cambiamento, una presenza sociale con cui l'amministrazione si confronta stabilmente per costruire le politiche più inclusive per la città. Dobbiamo farlo e possiamo farlo seguendo la strada perseguita sinora, che ha visto il Comune venire incontro a molte esigenze giovanili e studentesche. Penso ai tanti spazi riqualificati per lo sport e per l'aggregazione, al bonus cultura, alle politiche di incentivo del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile. Scelte che abbiamo fatto per mettere i giovani nelle condizioni di costruirsi opportunità e di contribuire alla vita collettiva. Continueremo a farle, l'emergenza ora è il caro affitti e l'assenza di alloggi per gli studenti universitari e per i giovani lavoratori, ma voglio impostare una programmazione lunga che non si fermi a risolvere i problemi nell'immediato. La direzione da seguire l'hanno già indicata i ragazzi con la loro sensibilità per i diritti, per l'aggregazione culturale, per l'ambiente e per la parità di genere, che sta positivamente condizionando la politica a livello nazionale. A livello locale questo vuol dire interventi per il trasporto pubblico agevolato, sostegno e assistenza all'organizzazione di eventi, scuole aperte, educazione al centro e tanto altro. Mi attiverò da subito per confrontarmi con le realtà giovanili sul territorio, nelle associazioni all'università e nei centri parrocchiali. Deve passare il messaggio che sì, per il Comune i giovani sono la priorità, ma che non dobbiamo "occuparci" di loro, quanto metterli nelle condizioni di incidere, di scegliere e di partecipare. Giustamente non vogliono essere il futuro deciso da qualcun altro, ma decidere oggi il futuro di domani. E parlando con loro come io già faccio ogni giorno, chiunque si rende conto che è un futuro molto più giusto e più bello di quello che è stato immaginato fino ad ora. Non vedo l'ora di cominciare».

Pasqualetto

«Padova ha oggi l’opportunità di fare un grande salto in avanti grazie ad ambiziosi investimenti in ambito sociale, ambientale, culturale e urbano - aggiunge Carlo Pasqualetto - .La città due volte dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO è al centro di un processo visionario che incoraggia, da un lato, il restauro e conservazione del suo patrimonio culturale come stimolo di sviluppo, e dall'altro la propria definizione come nuovo hub ultramoderno di innovazione come dimostra il piano strategico di Padova Hall e la costruzione all’interno del quartiere fieristico, di un quartiere baricentrico per tutte le attività rivolte all’incrocio tra ricerca, talenti e mercato.  In questo contesto, ringrazio il Sindaco e accetto con entusiasmo la sfida che il Sindaco mi propone con rinnovata fiducia e slancio. Essere nuovamente il delegato all’Innovazione del Sindaco Giordani mi conferma che la strada intrapresa cinque anni fa è quella giusta. Una delega rafforzata con un settore a disposizione per accelerare il percorso iniziato». 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giordani distribuisce le prime deleghe: a Bean i giovani, mentre Pasqualetto pesca l'innovazione

PadovaOggi è in caricamento