rotate-mobile
Politica

Giordani con i sindaci a Roma: "Stoppare i fondi del bando periferie significa danneggiare 20 milioni di cittadini"

Alla conferenza stampa alla Camera è intervenuto il sindaco di Padova, Sergio Giordani: "Faremo di tutto per difendere i soldi dei padovani da questo possibile scippo"

Una riunione di sindaci da tutta Italia e poin la conferenza stampa alla Camera dove sono intervenuti il vicepresidente vicario Anci e sindaco di Valdengo, Roberto Pella, il sindaco di Padova Sergio Giordani, il sindaco di Cosenza e delegato Anci all'Urbanistica Mario Occhiuto, il sindaco di Novara, Alessandro Canelli; il sindaco di Chieti e vice presidente Anci Umberto Di Primio. Argomento: i fondi del bando periferie, a serio rischio. 

Giordani e Padova

"Difenderò - ha detto Giordani - i soldi dei padovani che il governo vuole scapparci con tutti i mezzi a disposizione, non si può pensare di causare un danno erariale a un comune, calpestando accordi presi col precedente presidente del consiglio. Ci muoveremo in ogni modo e in ogni sede per avere ciò che ci spetta. Oggi eravamo sindaci di città e colore politico diverso, qui non c'entra un partito o una forza politica, la preoccupazione è trasversale". 

Il sindaco nella conferenza stampa è entrato nel merito anche delle cifre, oltre che dei progetti, che sono in ballo. C'è più di un milione che il comune ha già speso per i progetti. 

Anci

“Difendendo la decisione di non erogare risorse per un miliardo e seicento milioni pattuite con 96 sindaci di altrettanti Comuni e Città metropolitane, risorse già oggetto di contratti stipulati al più alto livello istituzionale, hanno detto che tanto i Comuni non sono pronti. Parlando di mance e favori che il bando periferie faceva a questa o a quella amministrazione, hanno sostenuto che in realtà i Comuni non avessero diritto a quei soldi per una pronuncia della Corte Costituzionale. Beh, non è vero. Abbiamo fatto i compiti e possiamo dimostrarlo”. Lo ha dichiarato il presidente dell’Anci Antonio Decaro oggi alla Camera, con una delegazione di 24 sindaci.

Mille proroghe

Il decreto Milleproroghe 2018 approvato dal Senato in agosto, bloccano i fondi del bando periferie Una fotografia del bando periferie. La misura i cui effetti il decreto Milleproroghe blocca, vale 1,6 miliardi di euro ai quali vanno aggiunti un miliardo e cento milioni di cofinanziamenti pubblici e privati. A beneficiarne sono 96 tra Comuni (87) e Città metropolitane (9) per 1.625 interventi da realizzare sul territorio di 326 comuni complessivi. Comuni in cui risiedono quasi venti milioni di italiani. Un investimento di questa portata, utilizzando i parametri dello studio Ance-Istat “L’industria delle costruzioni: struttura, interdipendenze settoriali e crescita economica” del 2015, genera valore economico di 9 miliardi di euro (tra settore edile e indotto) e una ricaduta occupazionale di 42 mila unità.

Il presidente Decaro

“Bloccare i fondi - continua Decaro - non è solo un danno per i Comuni e per i cittadini che in quei Comuni vivono, quindi per l’economia del Paese. Il blocco dei finanziamenti è illegittimo sotto il profilo formale e irragionevole sotto quello sostanziale. Illegittimo perché viola un atto convenzionale tra la presidenza del Consiglio dei ministri e il sindaco beneficiario, sospendendo unilateralmente e senza alcuna motivazione, il rapporto in corso. Il finanziamento, secondo convenzione, può essere sospeso o revocato solo in casi tassativamente previsti. In assenza di abolizione o modifica, i sindaci sono quindi pronti a far valere in sede erariale, amministrativa e costituzionale i diversi profili di illegittimità della norma. Dal punto di vista sostanziale, poi, inviterei i parlamentari e i rappresentanti del governo a venire con i sindaci tra i cittadini a spiegare perché le scuole di Arezzo non si possano ristrutturare o il palazzetto dello sport di Rieti non si possa mettere a norma, il parco urbano di Nuoro non si possa rigenerare o le case popolari di Firenze riqualificare. Perché un’operazione importante e attesa di ricucitura di aree socialmente disagiate delle nostre città debba fermarsi. Attenderemo insieme l’esito di questa mobilitazione, fiduciosi che il buonsenso prevalga, che i commi 2 e 3 dell’articolo 13 del decreto siano abrogati e modificati. Confidiamo che il patto di reciproca collaborazione che dovrebbe guidare sempre le istituzioni con l’obiettivo di tutelare gli interessi dei cittadini, non resti inascoltato. Ma se così non fosse noi sindaci siamo pronti a presentarci a Palazzo Chigi e a consegnare le nostre fasce tricolori, simbolo che tiene insieme il Paese da Nord a Sud. Sfileremo noi rappresentanti delle istituzioni più vicine ai cittadini, i Comuni. Ma dietro di noi avremo, idealmente, tutti e venti i milioni di italiani ai quali si vuole rubare la speranza di vivere in città e paesi migliori”.

(articolo in aggiornamento)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Giordani con i sindaci a Roma: "Stoppare i fondi del bando periferie significa danneggiare 20 milioni di cittadini"

PadovaOggi è in caricamento