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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Giordani: «Nel 2018 sbloccato ciò che era fermo da vent'anni. E' ora di costruire il futuro»

Su ospedale e Prandina, conferme su quanto già detto. Entro primavera giù le palazzine di Via Anelli. Poi il progetto di una sorta di "Stati Generali" della città

Conferenza stampa per il sindaco Sergio Giordani che incontra i giornalisti per fare il punto sul 2018 che sta giungendo al termine e per anticipare quelli che potrebbero essere i temi del 2019. 

La novità più importante che è emersa è che finalmente a Primavera saranno abbattute le palazzine di via Anelli. Anche la fase di acquisto, o di esproprio, infatti, deve essere terminata entro il 31 dicembre. Passaggio fondamentale per entrare definitivamente in possesso della Prandina che il 6 gennaio, come era stato annunciato, sarà chiusa dopo questo breve periodo in cui è stata utilizzata come parcheggio. L'ex caserma e via Anelli, due storie strettamente legate visto l'accordo di permuta che è stato siglato. Il destino di un'area è legato a quello di un'altra. «Finalmente mettiamo la parola fine a una storia che si trascina da troppo. Entro primavera vanno giù le palazzine di Via Anelli. Per la Prandina invece è necessario decidere tutti insieme, il percorso partecipato che abbiamo promesso»


Si è parlato di Prandina quindi, ma anche di smog e blocchi del traffico, con una neppure velata critica a chi, Regione e enti vari, deve prendere una decisione sul tema dell'abbattimento delle poleveri sottili e non solo. Poi fa l'esempio di Milano: «La Regione Veneto metto un dodicesimo di quello che mettono a disposizione la Lormbardia e l'Emilia Romagna, per gli incentivi per le auto. Ha ragione chi si lamenta perché ha difficoltà negli spostamenti. I comuni devono essere messi nelle condizioni di affrontare i problemi, non per essere usati come parafulmine».

Con l'avvallo poi di Zampieri, uno dei tecnici del comune, ha ben spiegato come l'operazione di demolizione delle palazzine di via Anelli sarà possibile già entro Primavera 2019. La sessantina di appartamenti che ancora non sono stati acquisiti dal comune saranno comunque espropriati. Anche quelli Ater.

Anche la Fiera è uno dei nodi irrisolti e anche qui Giordani ha il suo asso da giocarsi. L'idea di una guida unica veneta del comparto fieristico, alletta non poco il primo cittadino padovano: «Continuare a pensare che da soli si possono certi risultati, magari facendo una battaglia contro i vicini, mi sembra una strada che non porta nulla di buono. Mettersi insieme invece, fare sinergia, questo è un discorso completamente diverso».

Tra il serio e lo scherzoso in apertura dell'incontro gli è stato chiesto se ha sciolto le riserve, dopo questa parte di mandato, sull'eventualità di ricandidarsi o meno. «Ve lo dirò, non il prossimo Natale ma quello dopo, nel 2020, quali saranno le mie intenzioni, però certo, non scarto più a priori questa eventualità». Poi verso la fine si è spinto in là, anticipando di fatto quello che è il suo manifesto politico per la città: «Smetterla di ragionare solo per opportunità, litiare per nulla. Invece bisogna programmare insieme, maggioranza e opposizione, un percorso a lunga durata. Non è più ammissibile che chi arriva ad amministrare possa permettersi di rimettere in discussione tutto. Non più. Bisogna entrare nella logica della programmazione e questa è una cosa che si può fare solo ascoltando tutte le voci». Una sorta di "stati generali" della città, chiede un collega della carta stampata: «Potrebbe essere, non escludo nulla in questo senso. E' una mia convinzione e farò di tutto affinché si faccia, poi sulla formula si ragionerà». 

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