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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Giorgia Meloni a Padova: «Qualcuno ha tentato di rendere le mascherine dei bavagli»

Appuntamento di fronte la stazione per un flash mob sul tema della sicurezza anche se inevitabilmente si è parlato anche d'altro. Al suo fianco Elisabetta Gardini, Enoch Soranzo, Raffaele Zanon e i candidati di FdI alla Regione

«Una città bellissima, ospita la seconda università più antica del mondo. Anche qui come in tutte le città governate dal centro sinistra c’è troppa delinquenza e troppo degrado in certe zone. Certi quartieri sono letteralmente abbandonati a loro stessi. Vi ricordate cosa successe proprio qui al povero Brumotti?». Parla così di Padova, Giorgia Meloni. Usa parole agrodolci che sicuramente provocheranno una replica da Palazzo Moroni. Ad aspettarla, di fronte alla stazione, ci sono esponenti del partito, una cinquantina di militanti e i candidati al consiglio regionale. C’è Raffaele Zanon che con Destra Veneta sostiene Enoch Soranzo, uno dei candidati parte con i favori del pronostico, e Maria Elena Sinigaglia, presenti entrambi. C’è Elisabetta Gardini, ci sono i consiglieri comunali padovani Matteo Cavatton, Enrico Turrin ed Elena Cappellini e ora candidati in Regione.  In Veneto Fratelli d’Italia presenta 55 candidati, 9 nelle cinque province più popolose e poi 5 a Rovigo e Belluno. Il partito secondo i sondaggi è in forte ascesa ma va considerato comunque che i candidati e tutti i sopracitati nel partito della Meloni ci sono da relativamente poco tempo e vengono da altri partiti quindi non è detto che questo aspetto alla fine non possa avere una certa incidenza sull’elettorato. Poi c’è stato in Veneto il caso di Sergio Berlato che ha inviato migliaia di lettere a cacciatori ed elettori di FdI per caldeggiare nel vicentino il voto al genero, il romano Vincenzo Forte, cosa che non a tutti nel partito è piaciuta.

Anche a Padova nella compilazione della lista qualcosa deve essere per forza successo perché non è infine stata candidata una figura che da mesi si stava spendendo per la campagna elettorale e che aveva fatto già tappezzare di manifesti la città mentre invece ce ne sono sorprendentemente finite altre. 

Giorgia Meloni a Padova ha assicurato lealtà alla Lega, «quella che altri partiti non possono garantire» ha ben specificato facendo allusione al M5S, sul tema dell’autonomia. Ha criticato Giuseppe Conte sulla gestione del Governo e poi gli ha tirato qualche stilettata in merito alle immagini che sono girate sui media di lui alla Festa dell’Unità in cui non sempre viene rispettato il distanziamento. Disponibilie, risponde a ogni domanda la leader di Fratelli d’Italia, anche quando le si chiede delle amministrative a Venezia, «sosteniamo Brugnaro» o della strana campagna elettorale di che impedisce grandi affollamenti: «Poi diciamolo eh, c'è stato qualcuno che ha voluto usare la mascherina come fosse un bavaglio, una cosa inaccettabile». 

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