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Giovani Democratici di Padova: "Non moriremo di tattica!"

Al termine della prima giornata di votazioni per l'elezione del Presidente della Repubblica, i Giovani del Pd patavino si fanno sentire con uno striscione di protesta contro la tattica, sposata dal vertice, di una elezione a larghe intese

Dato a 726 voti, Franco Marini ne ha ottenuti appena 521 alla prima votazione. Alla seconda sono fioccate le schede bianche con molti voti dispersi e 226 a Stefano Rodotà. Nulla da fare per oggi, dunque. Ma il dato da sottolineare è il grande dissenso che la scelta di Mariniappoggiato anche da Pdl, Lega Nord e Scelta Civica, ha conosciuto all'interno del Partito democratico, proprio in quanto "frutto di un accordo con la controparte" a detta di vari circoli dei Giovani Democratici che, attraverso l'hashtag #occupyPd nel celebre mini-blog Twitter, hanno dato il via ad una forma di protesta interna.

L'INIZIATIVA DEI GD DI PADOVA. Tra i primissimi a contestare platealmente la tattica votata a maggioranza dal Partito democratico di eleggere il Presidente della Repubblica in accordo con il Pdl sono stati proprio i Giovani democratici di Padova. Lo hanno fatto direttamente dalle finestre della sede provinciale del partito in Via Beato Pellegrino issando uno striscione con su scritto “Non moriremo di tattica! Il cambiamento non si fa con Berlusconi”. Immediato il tam tam in rete e sui social network.

NUOVE TORNATE. Intanto domani sono previsti altri due scrutini e il primo si terrà già in mattinata. Se non si dovesse arrivare a nulla, dal quarto scrutinio in poi basterà avere la maggioranza assoluta dei voti. 

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