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La giunta Giordani dice un "no" (che non serve) alla quarta linea dell'inceneritore

Alla Conferenza dei Servizi il voto negativo di Padova, che però non è vincolante per la realizzazione dell'opera di Hestambiente. Il sindaco: «Una scelta meditata attentamente in sede tecnica, che ho personalmente avallato anche sulla base di chiare motivazioni sostanziali e politiche»

L'amministrazione dice "no" alla nuova linea dell’inceneritore. Alla Conferenza dei servizi conclusasi da poco (oggi 6 dicembre) il Comune ha espresso parere negativo, ma nonostante questo la sua realizzazione ha avuto il via libera. A spiegare la posizione è l'assessora all'ambiente, Chiara Gallani: « È stata una scelta complessa, profondamente motivata e radicale.Complessa perché arriva dopo un anno di tentativo di dialogo con la Regione e con gli attori coinvolti, condotto da parte nostra sui dati tecnici, con pragmatismo ed apertura. Una scelta che ha richiesto studio, confronto, approfondimento, dialogo costante anche all’interno della stessa maggioranza»

Le motivazioni

«Profondamente motivata perché nei mesi scorsi abbiamo presentato osservazioni nelle sedi deputate, così come hanno fatto cittadini e comitati, preziosi custodi del territorio - prosegue l'assessora Gallani - .Le nostre osservazioni, basate su un attento studio della documentazione, condivise con le forze politiche della maggioranza che ringrazio per il costante confronto, iniziato ormai quasi un anno fa con la mozione del consiglio comunale che richiedeva di approfondire alcune questioni, hanno prodotto dei risultati importanti come l’abbandono dell’assurda previsione di bruciare fanghi contaminati di Pfas, l’abbassamento dei quantitativi da incenerire e la realizzazione di un “approfondito studio di fattibilità tecnico ed economico” per l’impianto di teleriscaldamento a servizio del nuovo polo ospedaliero e di una possibile estensione di bacino, ma non hanno complessivamente avuto un’adeguata risposta. Basti pensare al fatto che ad oggi manca ancora un Piano Regionale dei Rifiuti. Nonostante da quando è iniziato l’iter autorizzatorio per la nuova linea dell’inceneritore di San Lazzaro il Piano sia stato adottato dalla giunta regionale, manca ancora un confronto con i territori, con le persone, e non c’è ancora un’approvazione».

L'impianto

«Non è possibile per noi pensare di procedere con un impianto che sarà strategico non per Padova, ma per l’intera Regione, senza sapere con certezza quale uso intende farne la Regione, così come non è possibile impegnare così fortemente un singolo territorio, il nostro, per i prossimi decenni, anche a fronte dell’impegno concreto della nostra città per l’aumento della raccolta differenziata e per la diminuzione della propria produzione di rifiuti - insiste Gallani - .Non può la nostra città prendersi carico delle mancanze della Regione Veneto».

Non si torna indietro

«Una scelta radicale perché da un lato porta il Comune di Padova a schierarsi chiaramente da una parte, quella della tutela del territorio e dei cittadini. Dall’altro perché è una scelta per nulla scontata, frutto di un grande lavoro che non si è limitato a una battaglia fine a se stessa, ma che ha saputo costruire un dialogo andando oltre agli interessi di qualcuno per ottenere il meglio per la città in tutte le condizioni. Questo è il modo di agire che ci contraddistingue in tutte le scelte importanti della città, che marca davvero la differenza tra questa amministrazione e il passato. È un nuovo modo di fare politica e sono certa sia quello vincente, non per me, ma per la città. Governare significa pensare a tutta la città. Si parte dai propri valori e dai valori collettivi della comunità politica che esprime una maggioranza, ma si agisce sempre pensando al bene comune, alle condizioni e limiti reali all’agire, ed alla necessità di rappresentare tutti. Significa, a volte, dire dei SI di realismo e pragmatismo ma in questo caso era giusto e necessario dire "no" e Padova lo ha fatto, dimostrando ancora una volta di saper guardare avanti»

Giordani

Subito dopo è arrivata anche la dichiarazione del sindaco, Sergio Giordani: «Una scelta meditata attentamente in sede tecnica, che ho personalmente avallato anche sulla base di chiare motivazioni sostanziali e politiche, le quali, dal mio punto di vista, sposano l’esclusivo interesse futuro della città, al di là di ogni ideologia e strumentalità - conferma il sindaco - .In queste settimane ho deciso di non inserirmi e alimentare un dibattito pubblico ricco, che ho comunque seguito con attenzione e interesse. Con la giunta abbiamo preferito concentrarci sull’attenta analisi dei fattori oggettivi sul tavolo, per poi maturare un orientamento unitario. Premetto che non sono contrario a prescindere ai termovalorizzatori, una modalità di smaltimento che viene adottata da tutti i paesi europei più avanzati dal punto di vista della tutela ambientale, passibile di costanti aggiornamenti tecnologici che ne limitano sempre di più le emissioni e che unita a una forte differenziazione del rifiuto evita di disseminare il nostro territorio di discariche che lo compromettono e inquinano in maniera grave e duratura. Non a caso a Padova un impianto c’è dagli anni 60’ e la città non ha mai vissuto crisi di conferimento e emergenze rifiuti. La nostra Amministrazione con una mozione votata in maniera unanime dalla maggioranza, ha condotto in questi mesi una battaglia seria e rigorosa per ottenere nelle sedi preposte le migliori condizioni per la città su vari punti chiave definiti in maniera non equivoca. In sede di VIA sono stati ottenuti passi avanti significativi, che rivendichiamo come frutto del nostro lavoro, che non ha certo badato a interessi diversi da quello dei cittadini. Il primo è la significativa riduzione del potenziale di tonnellate annuo consentite rispetto ad oggi, che passano da 245 mila a 219 mila. Il secondo è il no al conferimento di PFAS e il terzo la prescrizione di attenersi a soglie emissive ancora più basse rispetto alle migliori pratiche europee. Ancora, c’è la prescrizione di prevedere un recupero del calore tramite teleriscaldamento a beneficio della comunità e quindi con riduzione delle emissioni complessive. Sono tutti elementi che oggettivamente vanno nella direzione da noi indicata e che contribuiranno a fornire nuove e ulteriori garanzie ai cittadini. Tuttavia, il tema per me più critico e che a nostro avviso non consente di dare via nessun libera a scatola chiusa è quello dell’indeterminatezza sul Piano dei Rifiuti Regionale. La Giunta Regionale lo ha adottato ma manca ancora un lungo percorso per la sua approvazione. In buona sostanza non c’è ad oggi nessuna garanzia certa di come la Regione immagini la distribuzione dello smaltimento rifiuti su base territoriale e il rischio che non vogliamo correre, e sul quale ci batteremo, è che ci sia una sproporzione di rifiuti conferiti all’impianto di Padova. Noi pretendiamo un’equa assunzione di responsabilità da parte di tutte le Provincie e di tutti gli ambiti e non siamo disponibili, come Padova, a sopperire all’assenza di lungimiranza di territori che producono, come tutti gli altri, rifiuti, ma non si sono negli anni mai fatti carico delle modalità per concludere il ciclo dello smaltimento con strategie proprie e con un assunzione per quota parte di questa incombenza necessaria. E’ impossibile per noi dare parere positivo a un impianto se non sappiamo per quanti territori dovrà provvedere alla termovalorizzazione; è anche una questione di principio che prevede, tra ambiti territoriali, una doverosa co-responsabilità e non certo di scaricare la questione sulle città che già dispongono da decenni di impianti. Nelle prossime settimane, con la dovuta collaborazione, ma anche con tutta la determinazione del caso, daremo corso a un serrato confronto con la Regione per incidere sulla proposta di piano dei rifiuti, l’obiettivo è di tutelare al massimo gli interessi della città e dei padovani, chiedere equilibrio, proporzionalità e una giusta distribuzione tra provincie dei carichi di smaltimento. Lo smantellamento delle vecchie linee 1 e 2 è una cosa che andava fatta e aumenterà la sicurezza e gli standard ambientali dell’impianto, tutt’altra cosa è immaginare questa progettualità come grimaldello per concentrare su Padova lo smaltimento dei rifiuti di tutta la Regione. Come ci è stato chiesto anche dal Consiglio Comunale, è impossibile un via libera senza punti fermi e certi su questa necessaria equità, per cui ci spenderemo senza risparmiarci avendo sempre come unico orizzonte la tutela delle padovane e dei padovani».

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