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Il rampante Pasqualetto scala la classifica dei più ricchi di Palazzo Moroni

L'ex forzista ha guadagnato nel 2019 quasi dieci volte di più rispetto all'anno precedente, dichiarando ben 280 mila euro. Primo però rimane il "bitonciano" Ubaldo Lonardi. Il paperone della giunta resta il sindaco Giordani, mentre c'è anche chi dichiara poco più di 1000 euro

Ubaldo Lonardi deve iniziare a guardarsi alle spalle. Il titolo di “paperone” tra gli amministratori padovani spetta ancora al medico dell'Arcella, ma nel frattempo si stanno facendo spazio i giovani rampanti consiglieri. A partire da Carlo Pasqualetto, che in un anno è passato da 33 mila a 280 mila euro di reddito: «Ho un'azienda che va bene, e nel 2019 siamo riusciti a chiudere degli accordi importanti. E' il mio lavoro» spiega serenamente il consigliere della lista civica Giordani. Sono stati pubblicati tutti i redditi dei componenti della giunta e del consiglio comunale relativi al 2019. Tra questi spicca sempre Lonardi, che con i suoi 475mila euro continua a non avere rivali da quando siede nel parlamentino di Palazzo Moroni. Dopo di lui proprio Pasqualetto, il 33enne ex forzista, oggi imprenditore nel settore industry 4.0. Sul podio ci finisce poi il presidente del consiglio comunale e avvocato Giovanni Tagliavini, con i suoi 240 mila euro, mettendosi alle spalle anche il sindaco Sergio Giordani.

La giunta

Tra i componenti della giunta il “Re” è il primo cittadino Sergio Giordani, che ha dichiarato 228mila euro. Di questi, circa 70mila sono da attribuire alla sua carica di sindaco, mentre il resto alla sua nota attività da imprenditore. Giordani risulta in carica in 7 imprese, e di 3 di queste è anche consigliere ed amministratore delegato: Gifi, Turinvest e Gifarm (da cui ha un compenso di 100mila euro annui). E' socio accomodante della impresa del fratello Carlo che produce vini (Filò delle Vigne) e consigliere della Trops Spa, che sarebbe la catena di negozi Non Solo Sport. Alle sue spalle c'è l'ex calciatore, oggi avvocato ed assessore a sport e sicurezza Diego Bonavina con 130mila euro. Bronzo per l'assessora alle politiche scolastiche Cristina Piva, che con i suoi 84mila euro stacca tutti gli altri, fermi sotto la soglia dei 50mila, ovvero i ricavi per la carica politica che ricoprono. Piva infatti oltre al reddito da assessore ha anche la pensione da dirigente scolastico.

Consiglio comunale

Lonardi fa gara a sé. Di Pasqualetto abbiamo detto. Poi il vuoto fino a Luigi Tarzia, che da dirigente Enav non se la passa comunque male con i suoi 83mila euro. Tra i 60 e i 75mila si assestano Gianni Berno (bancario), Stefano Ferro (che risulta proprietario di diversi immobili), Vanda Pellizzari e Stefania Moschetti. I più "poveri" sono anche i più giovani. Enrico Fiorentin della lista Giordani è entrato in consiglio con un reddito di 72mila euro (frutto però della vittoria all'Ept Grand Final di poker a Montecarlo), mentre oggi che ha ceduto anche le sue quote della J4 è fermo ad appena 1400 euro. Poi Elena Cappellini ed Enrico Turrin, entrambi di Fratelli d'Italia, rispettivamente con 3100 e 4000 euro e il leghista Alain Luciani con 2400 euro. Esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi il vicesindaco Andrea Micalizzi e i consiglieri Eleonora Mosco (Lega), Margherita Colonnello (Pd) e Giovanni Gabelli (Pd). Massimo Bitonci, che in consiglio si è presentato 3 volte dal 2017 (rinunciando al gettone) invece presenta la dichiarazione da parlamentare, che però non è ancora pervenuta. Qui il link dove è possibile consultare le loro dichiarazioni https://www.padovanet.it/informazione/prospetti-annuali-dei-dati-relativi-ai-redditi-dei-consiglieri

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