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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica

Inceneritore, l' amministrazione alla Regione: «Indispensabile abbassare la soglia di combustione dei rifiuti»

Abbassare la soglia di combustione dei rifiuti è forse la più significativa tra le tante richieste che tramite un documento sono state inviate alla Regione

I consiglieri capi gruppo della maggioranza, Gianni Berno, Carlo Pasqualetto, Nicola Rampazzo, Meri Scarso, Antonio Foresta hanno redatto e reso pubblico un documento con una serie di richieste per la Regione. Il documento era stato anticipato dalle dichiarazioni del Sindaco Giordani che ne aveva preannunciato i principi generali senza però entrare nello specifico delle richieste. Il nodo è legato al progetto di ampliamento all'inceneritore promosso da Hera che è proprietaria dell'impianto, all'eventualità che si possa realizzare una terza linea. Su questo punto, quello di installare una linea più moderna ed efficace e meno impattante si è più o meno tutti d'accordo, il Comune pretende però vengano dismesse le due già esistenti. La richiesta più importante però la richiesta di abbassare la soglia di combustione dei rifiuti dai 245.000 t/annue attuali a 160.000 t/annue. 

Le richieste

Del documento di tre pagine la parte più importante è sicuramente quella degli impegni e quindi delle richieste che l'amministrazione comunale e la giunta Giordani si prendono e fanno alla Regione. Qui sotto le riportiamo integralmente: 

«La Giunta si impegna

- a svolgere tutti gli approfondimenti necessari e ad informare costantemente il Consiglio Comunale in merito a tutto l’iter autorizzativo di questa opera;

- ad avviare tutte le interlocuzioni necessarie per pretendere dalla Regione Veneto e dalla Giunta Regionale le modalità e i tempi del rinnovo del Piano dei Rifiuti oggi scaduto;

- rispetto al punto precedente di ottenere in trasparenza informazioni in merito alla tipologia, alla quantità e provenienza dei rifiuti che nei piani della Regione Veneto devono essere conferiti all’inceneritore di Padova sulla base delle scelte che spettano alla Regione stessa;

- a chiedere alla Regione Veneto che tramite il nuovo piano dei rifiuti sia perseguita con convinzione la strada della differenziazione e riciclo del rifiuto su tutto il territorio regionale e quindi di proiettare con adeguata proporzionalità il dimensionamento degli inceneritori e di tutti gli altri impianti presenti sul territorio regionale, compreso quello di Padova;

- a chiedere alla Regione Veneto il massimo equilibrio nella gestione territoriale delle quote di rifiuti senza gravare tramite proprie scelte su Padova con conferimenti sproporzionati bensì suddividendo in maniera equa tra le provincie il trattamento dei rifiuti in ogni loro fase e nelle varie modalità previste. Quello di Padova non può infatti essere l’unico impianto regionale a farsi carico delle carenze dell’impiantistica, del fabbisogno di smaltimento e dei ritardi negli investimenti sulla differenziata di altri territori.

- a chiedere in sede di autorizzazione in capo alla Regione Veneto la riduzione consistente della soglia autorizzata per l’inceneritore di Padova, che ricordiamo oggi è di 245.000 t/annue a fronte del fatto che quelle effettivamente bruciate sono circa 160.000 t/annue (rispondendo a necessità del territorio padovano);

- a chiedere nelle sedi opportune che la Regione Veneto si faccia carico coi soggetti proponenti di un approfondito studio epidemiologico indipendente e certificato da enti di ricerca pubblici che studi le ricadute in termini di salute legate alle sostanze prodotte dall’incenerimento dei rifiuti nel corso degli anni passati, e le ricadute dello stato di progetto sulla salute della popolazione, anche in relazione al fatto che nell’area sorgerà il nuovo polo ospedaliero; detta indagine dovrà coinvolgere in primis i residenti e i lavoratori del quadrante est e coloro che abitualmente vivono, gravitano e permangono nel perimetro circostante all’inceneritore.

- a chiedere nelle sedi opportune tutte le garanzie necessarie sulla dismissione e smantellamento delle linee 1 e 2 con tempi certi e garantiti;

- a chiedere che la Regione Veneto con i soggetti proponenti faccia ulteriore chiarezza sulle emissioni di agenti inquinanti previste in atmosfera oltre ai sistemi di monitoraggio già in atto da parte del soggetto proponente e di Arpav, anche realizzando, in accordo con un ente terzo, una previsione dettagliata e esaustiva delle emissioni complessive dell’impianto soprattutto a lungo termine.

- a garantire il controllo delle acque di raffreddamento dell'impianto prelevate dal canale Piovego e poi restituite allo stesso corpo idrico con caratteristiche qualitative non peggiori di quelle prelevate e senza maggiorazioni di portata, con particolare attenzione alla temperatura e agli scarichi prodotti a seguito dello scambio termico delle stesse, chiedendo un attento monitoraggio da parte dell'ARPAV o altro ente preposto;

- a esprimere la contrarietà all’incenerimento di rifiuti liquidi contenenti PFAS, soprattutto in assenza di controvertibili evidenze sulla loro non pericolosità che devono essere fornite dalla Regione e dal soggetto proponente;

- a chiedere nelle sedi opportune che l’impianto di San Lazzaro sia non solo predisposto per l’impianto di teleriscaldamento, ma che questo venga eventualmente effettivamente realizzato e che sia in grado di servire il futuro nuovo ospedale di Padova Est e i quartieri limitrofi, garantendo in questo modo la riduzione delle emissioni del nuovo polo ospedaliero e un beneficio per la città;

a chiedere al Presidente della Regione Luca Zaia, all’Assessore regionale Bottacin e ai tecnici regionali competenti per materia di consentire di essere uditi in sede di Commissioni consiliari e Consiglio comunale;

- a chiedere il pieno coinvolgimento delle Consulte di Quartiere competenti per territorio, dei comitati di cittadini interessati per contiguità territoriale e delle associazioni del settore da parte della Giunta Regionale e della società Hera spa;

- A chiedere alla Regione Veneto un’indagine statistica sullo sviluppo del sistema di raccolta rifiuti nelle sue diverse forme (inceneritore, discarica, differenziata, porta a porta), della quantità di rifiuti medi complessivi prodotti per ciascuna provincia nei prossimi 10-15 anni.

- a portare in seno anche al Comitato del Patto di Sindacato di Hera queste osservazioni».

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