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Inchiesta Euganeo, Tosi: «Assurdo che siano indagati per aver chiesto l’accelerazione del cantiere»

«Mi chiedo: ora è un reato essere politici e fare politica? È un reato che un amministratore ricerchi il consenso o provi a non perderlo? Cosa avrebbero dovuto fare Giordani e Bonavina, stare a guardare?»

Flavio Tosi, deputato di Forza Italia, e già sindaco di Verona dal 2007 al 2017, interviene sulla vicenda del cantiere per la realizzazione della curva dello stadio Euganeo, che vede indagati il sindaco di Padova Sergio Giordani e il suo assessore allo sport Diego Bonavina.

Flavio Tosi

«La vicenda - afferma Tosi - conferma come abbia ragione il ministro Nordio: le norme sull’abuso di ufficio per gli amministratori pubblici vanno modificate e revisionate in senso meno rigido e rese non interpretabili in senso giustizialista da alcuni magistrati. Oggi infatti ci ritroviamo un sindaco e un assessore indagati solo per aver semplicemente chiesto l’accelerazione del cantiere, che è il minimo per chiunque amministri e abbia a cuore una città. Il gip afferma che lo hanno fatto con eccesso, perché mossi da motivi di ritorno politico. Ed è per questo che sono indagati. Mi chiedo: ora è un reato essere politici e fare politica? È un reato che un amministratore ricerchi il consenso o provi a non perderlo? Cosa avrebbero dovuto fare Giordani e Bonavina, stare a guardare? E allora cosa ci stanno a fare sindaci e assessori se non possono più agire per fare in modo che le opere pubbliche si compiano? Secondo il principio del gip nessun sindaco potrebbe più muover foglia su nulla. Lo dico da uomo di centro-destra, sebbene siano coinvolti amministratori di centro-sinistra ma in situazioni come queste non bisogna guardare al colore politico, occorre invece una sana dose di onestà intellettuale e affermare un principio: gli amministratori di enti pubblici devono avere il diritto di poter operare nell’interesse della collettività. So cosa significa guidare una città ed è strabiliante leggere negli stralci degli inquirenti la motivazione per la quale Giordani e Bonavina sono indagati, e cioè che le loro ‘sollecitazioni, pur comprensibili a fronte del perdurante stato di ritardo dei lavori, hanno però ecceduto nella competenza di chi le ha effettuate perché dettate da motivi di ritorno politico’. Scopriamo oggi che chiunque voglia fare le cose per fare contenti i propri cittadini eccede. Tutto questo è incredibile. Sembra di stare su Marte»

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