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Infortuni sul lavoro, Samuel Scavazzin (Ust Cisl): «E’ necessario fare di più»

Gli infortuni sul lavoro a Padova nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 11.752, l’1,36 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno

Sono meno, ma sono comunque troppi. Secondo i dati più recenti diffusi dall’Inail, gli infortuni sul lavoro a Padova nei primi dieci mesi dell’anno sono stati 11.752, l’1,36 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Di questi, 13 sono stati incidenti mortali. «Non possiamo parlare di fatalità», commenta Samuel Scavazzin, dell’Ust Cisl Padova Rovigo. «Anche se i dati sono in calo, sia per il numero complessivo degli infortuni che per quelli con esito mortale, è inaccettabile che in dieci mesi 13 persone abbiano perso la vita sul luogo di lavoro. Come Cisl, ci siamo sempre battuti sul fronte della prevenzione. Riteniamo indispensabili maggiori investimenti nel settore pubblico, in particolare nel personale dello Spisal e di tutti gli enti preposti al controllo della sicurezza e della salute, ma anche nel settore privato, dove dobbiamo rivedere il sistema degli appalti e vigilare sulle esternalizzazioni».

Quasi 3mila denunce

Per quanto riguarda le denunce di malattie professionali, da gennaio allo scorso ottobre a Padova sono state 747, con un 6,87% in più rispetto allo scorso anno. E’ il dato di gran lunga più alto del Veneto, dove nel periodo sono state registrate complessivamente 2680 denunce. Di queste, c’è da segnalare, sempre a livello veneto, che le malattie professionali sono in calo per i maschi (-5,72%) e in aumento per le donne (+7,61), dove la fascia più colpita è quella dei servizi domestici e familiari. «Questo aumento», osserva Scavazzin, «dimostra che c’è bisogno di maggiore impegno nel campo della prevenzione e della sorveglianza sanitaria sulle malattie professionali, perché si tratta di patologie che si sviluppano nel corso di anni di lavoro. E interessano per la maggior parte dei casi l’apparato muscolo-scheletrico, quindi lavori manuali e ripetitivi. E’ necessario inoltre che il monitoraggio sulla salute delle lavoratrici e dei lavoratori sia attuato secondo i principi della medicina di genere, fondamentale per la diagnosi e la cura della maggior parte delle patologie».

Invalidità

Dal 2014, tra le competenze dell’Inail c’è anche il reinserimento e l’integrazione lavorativa di persone con disabilità da lavoro. Su un totale di 112 progetti di reinserimento e integrazione nel periodo 2017-2019 in Italia, 19 interessano il Veneto. «Complessivamente – conclude Samuel Scavazzin – il Veneto si conferma come una delle regioni protagoniste per il reinserimento di persone con invalidità da lavoro, infatti il 17% di tutte le assunzioni nel nostro territorio nazionale avvengono nella nostra regione. Come ha detto ieri il presidente Mattarella nel suo intervento all’iniziativa promossa da Istat, Comitato italiano paralimpico e Inail, il problema della disabilità “è un problema soprattutto di sostegno e di interventi per consentire le opportunità e la realizzazione delle persone con disabilità”. Un traguardo di civiltà sul quale ci dobbiamo ancora impegnare a fondo».

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