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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Innocenti: «L'autonomia può darla il Terzo Polo, dialogando serenamente con Zaia»

Dopo aver dichiarato di sostenere Renzi e Calenda, l'ex candidato sindaco di 'TornaPadova' traccia la strada per dialogare con la Lega moderata, non quella di Salvini e Bitonci

Lorenzo Innocenti, candidato sindaco a Padova alle scorse amministrative, con la lista civica TornaPadova, dopo avere annunciato il proprio appoggio al progetto Renew Europe di Renzi e Calenda, spiega la posizione del “terzo polo” su un tema importante come l’autonomia del Veneto.

Autonomia

«L’approccio del terzo polo è completamente slegato al vecchio concetto di destra e sinistra ed è proprio questo che ha attratto me, come molte altre persone, specie giovani, che sinora si erano tenute distanti dai partiti nazionali - dice Innocenti - .Alla base del progetto c’è infatti una “cultura del fare” che è poi tipicamente veneta, intrinseca al nostro territorio, che non ha colore politico e si riscontra nell’approccio del gruppo alle politiche sull’energia, il fisco, il lavoro, l’istruzione. Tutto questo emerge chiaramente dal programma elettorale, nel quale trova ampio spazio anche un tema decisivo e che pure non deve essere considerato di destra né di sinistra: quello dell’autonomia del Veneto. Il terzo polo spinge convintamente per l’autonomia e anzi nel programma si parla espressamente di federalismo. E leggendo tutto il programma si trovano davvero molti punti in comune con un centro-destra liberale e moderato. Basti guardare alcune proposte centrali: rivedere radicalmente il reddito di cittadinanza; aprire corridoi legali per l’immigrazione che serve alle imprese, distinguendo così i migranti politici da quelli economici; riformare e sveltire fisco e giustizia».

Draghi

«Per questo anche in un’ottica di governo, e auspicando una situazione post-elettorale favorevole al ritorno di Mario Draghi a Palazzo Chigi - chiude Innocenti - vedo ad esempio molte possibilità di dialogo con la Lega moderata. Quella di Zaia, Fedriga e Giorgetti per intenderci, non certo quella estremista e demagogica di Salvini. Così come si potrà e dovrà creare un rapporto con quella parte di Pd che non ha condiviso la sterzata a sinistra del segretario Letta: dall’ex ministro Fioroni al governatore Bonaccini. Il nostro territorio ha soltanto da guadagnare da una situazione di ampie convergenze post-elettorali fra le forze riformatrici, che occorrerà poi replicare anche a livello locale. Per fare questo occorre un terzo polo forte, che faccia da riferimento a questo mondo moderato che non si sente più rappresentato dalla destra e dalla sinistra tradizionali»

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