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ELEZIONI 2022

Innocenti: «Non è andata male. Ora non escludo di entrare in un partito»

Il candidato sindaco di TornaPadova ha fatto tutta la campagna elettorale evidenziando come i partiti fossero fuori dal suo progetto, ma ora pensa a cosa fare da grande

A bocce ferme torna a parlare Lorenzo Innocenti, candidato sindaco di 'TornaPadova'. Siucramente a lui è andato il premio originalità della campagna elettorale, con le sue nuotate nel Bacchiglione o i flash mob all'alba. Alle urne però non è stato premiato, portando a casa solamente uno 0,79% di voti, ossia 646 preferenze.

Bilancio

«Da un punto di vista umano questa è stata un’esperienza estremamente ricca e appassionante - racconta Innocenti - mentre da quello politico il bilancio è più complesso. Chiaro che il sogno fosse quello di entrare in consiglio comunale, ma partendo completamente da zero abbiamo intanto costruito una base. Avevamo detto dal principio che le nostre elezioni sarebbero state quelle del 2027 e che questa tornata sarebbe servita a farci assaggiare il campo e darci esperienza. Come lista civica al primo impegno, slegata da ogni partito, associazione, gruppo di interesse o personaggio politico abbiamo raccolto 646 voti, che pesano quasi l’1% dei consensi in città (0,8% ndr). Tutto ciò spendendo poco più di mille euro per la nostra campagna, a Padova, una delle città economicamente e culturalmente più importanti e complesse d’Italia (e dunque d’Europa). Non una cosa da poco».

Preferenze

«646 preferenze significano poi che non siamo andati a intercettare solo i voti di amici e parenti, ma che siamo riusciti ad allargare il consenso anche a persone nuove, che le abbiamo convinte con un progetto politico credibile, per quanto forse ancora troppo idealista. Ma la politica senza ideali diventa affari, lobbysmo, qualcosa di opaco e lontano dalla nostra visione. Personalmente preferisco si dica di me che sono un sognatore piuttosto che un cinico - spiega Innocenti - .In conclusione, credo che abbiamo gettato buone basi su cui costruire. Certo non sarà facile mantenere viva la passione che ha caratterizzato questo ultimo mese di campagna per tutti i prossimi cinque anni, ma ci proveremo. TornaPadova sicuramente si ripresenterà alle prossime elezioni comunali e avrà maggiore spessore e una struttura più organizzata sul territorio. Per questo vogliamo creare una scuola di politica interna, aperta a tutti i padovani sotto i 30 anni che non siano affiliati a un partito e che vogliano impegnarsi per la propria città. Formare giovani di talento è la chiave del successo di ogni impresa, dall’ambito sportivo a quello imprenditoriale, ma oggi ci si investe poco, perché è un percorso che richiede tempo e in Italia manca la pazienza, si vogliono ottenere risultati subito».

Futuro

«Personalmente, a fianco della mia professione di ricercatore, vedo un percorso nella politica. Io mi occupo di relazioni internazionali, dunque il mio interesse è legato soprattutto alla politica nazionale ed europea e credo che questo mi porterà a dover considerare l’ingresso in un partito. Tutto questo però è indipendente da TornaPadova, che è una creatura che pian piano acquisirà vita propria e che vogliamo lasciare in eredità ai giovani padovani. Spero che il prossimo candidato sindaco di questa lista non sarò io, ma uno dei giovani o delle giovani che saremo riusciti a formare lungo questi cinque anni».

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