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Giovedì, 25 Aprile 2024
ELEZIONI 2022

Innocenti va in via Polesine: «Qui per risolvere il problema Rom creato da Bitonci»

Dopo lo sgombero del campo di via Bassette, nel 2016 l'allora amministrazione leghista aveva traslocato tra le polemiche le famiglie dei nomadi a Paltana

Sopralluogo del candidato sindaco di 'TornaPadova' Lorenzo Innocenti alle case popolari di via Polesine, in zona Paltana. «Qui nel 2016 sono state sistemate diversi cittadini rom dall'allora amministrazione Bitonci in conseguenza dello sgombero del campo di via Bassette. L’inserimento non è stato facile e tutt’ora esistono dei problemi marcati di convivenza fra inquilini, che sfociano talora in confronti molto accesi. Ci siamo recati qui oggi per renderci conto con i nostri occhi della situazione - racconta Innocenti - .Le case popolari sono un bene prezioso e una risorsa per tante persone e famiglie in difficoltà. Sono anche un’opportunità di incontro e apertura a culture differenti, solo che occorrono regole di convivenza civili e condivise, che in questo caso effettivamente in buona parte mancano. Alcuni residenti dello stabile che abbiamo visitato sono davvero esasperati e con i nostri occhi abbiamo potuto vedere sacchi dell’immondizia gettati nel ballatoio comune e altri segni di incuria. Ci riferiscono che la notte in particolare la situazione sia problematica, con urla e via vai di persone a tutte le ore».

La proposta

«Con TornaPadova siamo soliti proporre delle soluzioni nel momento in cui ragioniamo sui problemi che riguardano la nostra città. In questo caso la soluzione che possiamo avanzare è di dire no alla politica degli annunci, degli slogan - rivela Innocenti - .La chiusura del campo rom di via Bassette venne portata avanti da un’amministrazione a guida Lega, in una fase storica in cui il segretario nazionale, Salvini, aveva dettato come obiettivo in ogni città italiana amministrata dal partito quel tipo di operazione. I cittadini rom che avevano diritto a un alloggio in conseguenza dello “sfratto” vennero allora destinati a diversi alloggi popolari, fra cui quello di via Polesine. Con TornaPadova proponiamo invece una politica tagliata su misura per la città, per i suoi quartieri e le sue strade, tutti diversi tra loro, con i loro problemi e le loro opportunità. Occorre conoscerli, occorre vederli con i propri occhi e adottare politiche intelligenti, non ideologiche, cucite appunto su misura per ciascuno. Il tema dei campi rom e dell’assimilazione delle nuove generazioni è delicatissimo e quando i problemi sono complessi, le soluzioni non possono essere semplicistiche. I grandi partiti nazionali che si stanno contendendo la maggioranza dei consensi a Padova anche a questa tornata elettorale rispondono a Roma, alle segreterie di partito e ai loro indirizzi, così a volte a livello locale vengono attuate delle politiche che creano più problemi di quanti non risolvano. È difficile far passare ai cittadini il messaggio che TornaPadova sia una lista trasversale, legata ai contenuti e non alle “tifoserie” politiche. Abbiamo scelto il percorso più complicato, ma siamo convinti che la risposta a tanti problemi della città risieda proprio nel dare la possibilità a persone competenti e libere dai condizionamenti dei partiti di amministrare la cosa pubblica».

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