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La Conferenza dei Sindaci ULSS 6 chiede dati costanti, univoci e maggiore condivisione

Alessando Bolis, Presidente della Conferenza dei Sindaci, si è fatto portavoce di una situazione che non lascia tranquilli i primi cittadini della provincia di Padova

Alessando Bolis, Presidente della Conferenza dei Sindaci, si è fatto portavoce di una situazione che non lascia tranquilli i primi cittadini della provincia di Padova. 

Dati

«In questi giorni. - spiegano dalla conferenza dei sindaci - come cittadini abbiamo imparato quanto i numeri siano importanti e come sia necessario affidarci a chi ha la competenza per fornirli. Abbiamo imparato a fidarci della scienza e a rispettare le direttive di chi è deputato a gestire la crisi. Come Sindaci ci siamo trovati i prima linea, chiamati non solo a far rispettare i Decreti, ma anche e soprattutto a costruire una rete di supporto, anche psicologico, e di sostegno pratico per i nostri concittadini. Nell’emergenza e con tutti i mezzi, a volte pochi, a nostra disposizione. E sta funzionando, perché tutti stiamo facendo la nostra parte con coscienza e senza risparmiarci. Ma ora che la gestione dell’emergenza sta diventando una fatica quotidiana, di cui non si vede la fine, dobbiamo ancora di più restare uniti e serrare i ranghi. Per un principio di reale collaborazione tra le Istituzioni, va introdotta con urgenza una modalità costante di invio dei dati attendibili sulla morbilità ai 101 Sindaci della Provincia di Padova, dati che troppo spesso divergono da quelli pubblicati dai mass media. Da qualche giorno non riceviamo più dati dall’Azienda né dalla Protezione civile. Talvolta ci giungono dal Dipartimento  Prevenzione dell’ULSS. Questo è inaccettabile!  Occorre, come ci insegnano i giornalisti, che la fonte sia certa, possibilmente unica, e che i dati siano univoci, chiari e non interpretabili. Che vengano emessi a ore precise e non forniti a richiesta in qualsiasi momento a chiunque, che vi sia una condivisione continua con noi Sindaci e che non giungano da fonti diverse.Noi Sindaci siamo chiamati a dare risposte ai nostri cittadini per qualsiasi loro esigenza, mai come in questo momento siamo diventati un punto importante di riferimento e abbiamo un’autorevolezza che ci deriva dall’efficacia delle nostre azioni. Sosteniamo la famiglie con servizi ad hoc e le persone più fragili, dai disabili agli anziani. Perché è a noi che i cittadini si rivolgono, e hanno bisogno di risposte immediate ed efficaci. Ma siamo anche un fondamentale supporto soprattutto per coloro che sono positivi al Covi19 e sono a casa, insieme alle loro famiglie».

Efficacia

«Per essere efficaci, però, abbiamo bisogno - sottolineano - di essere costantemente informati, di avere tempestivamente numeri, nomi e indirizzi dei contagiati che devono restare a casa. Informazioni che spesso la stampa ha prima di noi. Talvolta ci troviamo ad avere numeri diversi da quelli pubblicati sui giornali e questo non ci aiuta a mantenere la nostra autorevolezza nei confronti dei nostri cittadini né ci permette di fornire alle persone in quarantena servizi fondamentali. Avere notizia immediate della messa in quarantena di un nucleo familiare, significa infatti poter attivare sin da subito la rete di sostegno. Una rete che va organizzata, e che deve essere più o meno articolata a seconda del numero degli assistiti. Penso per esempio alla consegna della spesa e dei farmaci a domicilio, a una diversa gestione dei rifiuti, tutti servizi da gestire con modalità e accortezze diverse in caso di positività al virus, con la necessità di mettere in sicurezza e proteggere tutti i nostri volontari, Protezione civile in testa, che stanno facendo un grandissimo lavoro sul territorio».

Regione

«Non finiremo mai di ringraziare chi quotidianamente sta adoperandosi con efficacia e capacità per fronteggiare l’emergenza: il presidente della Regione Luca Zaia, coadiuvato ottimamente dagli Assessori alla Salute Manuela Lanzarin e alla Protezione civile Giampaolo Bottaccin, il Responsabile del Dipartimento regionale Prevenzione e Igiene Pubblica Francesca Russo, il Direttore della sanità del Veneto Domenico Mantoan, che è anche Presidente di Aiaf, una guida importante nella gestione di questa emergenza, e i Prefetti. Loro sono i nostri Generali, i nostri strateghi e a loro guardiamo per ricevere ordini. Ma noi Sindaci siamo al fronte, e quando si è in prima linea si ha bisogno di ordini chiari, di informazioni tempestive e univoche, di protocolli precisi, che al momento non vengono forniti con sufficiente continuità. Abbiamo bisogno di sapere, ora per ora, il numero e i nomi dei contagiati all’interno dei nostri Comuni, per poter intervenire subito e bene per quanto di nostra competenza». 

Lavoro

«Il grande lavoro e la pressione cui è sottoposto il Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss di Padova, egregiamente diretto da Ivana Simoncello, non possono certo essere una giustificazione nel non comunicare i dati del contagio ai Sindaci. Così come le normative relative alla privacy, perché siamo in guerra, e non ci devono essere sottigliezze nelle regole di ingaggio. Questo flusso costante di informazioni ci permetterà di continuare con efficienza ed efficacia il nostro lavoro e di mantenere il prezioso ruolo di punto di riferimento sul territorio, con l’autorevolezza necessaria per di motivare e tenere unita la popolazione, cosa di cui ora c’è un estremo bisogno».

Sindaci

«Da ultimo, voglio invitare - conclude Bolis - i miei colleghi Sindaci a evitare pressioni sul tema delle mascherine messe a disposizione dalla Regione Veneto. Ci sono grossi problemi nella consegna e forti criticità nel mercato e nella produzione e lo sappiamo tutti, al punto che sul territorio le nostre aziende stanno convertendo temporaneamente le loro produzioni per fornirle. Ma quello che conta di più ora è restare uniti e non infondere nella cittadinanza la sfiducia nelle Istituzioni».

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