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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Lavoratori chiedono migliori condizioni, saltano gli appalti

«Questi lavoratori, è il caso di ricordarlo, sono retribuiti 5,66 euro lordi all’ora, una paga - spiegano i delegati ADL - che alla fine del mese gli lascia in tasca meno di 1000 euro lordi»

Conferenza stampa dei delegati ADL Cobas e lavoratori addetti alla sorveglianza dei grandi magazzini Zara, ai quali non è stato rinnovato il contratto visto che l'appalto delle cooperativa per la quale erano impiegati non è stato rinnovato. 

Contratto

«Siamo venuti a conoscenza che in data 10 gennaio 2020 E.B.ESSE srl avrebbe comunicato ad ABM srl la disdetta dal contratto di subappalto dei servizi di controllo degli accessi, regolazione del flusso di persone e sorveglianza nei seguenti punti vendita: Zara Padova, Pull&Bear Padova e Vicenza.Ovviamente, trattandosi dei punti vendita in cui operano i lavoratori iscritti alla nostra sigla sindacale, i quali nelle ultime settimane hanno dato vita a scioperi e volantinaggi oltre ad una causa legale per ottenere da ABM srl migliori condizioni di impiego, siamo convinti che questa operazione commerciale sia finalizzata a sbarazzarsi di lavoratori ormai considerati “scomodi”».

Soglia di povertà

«Questi lavoratori, è il caso di ricordarlo, sono retribuiti 5,66 euro lordi all’ora, una paga - spiegano i delegati ADL - che alla fine del mese gli lascia in tasca meno di 1000 euro lordi! Una paga che si avvicina alla soglia di povertà che l’ISTAT stima per le aree metropolitane del Nord Italia in 826,7 euro. Il paradosso è che queste paghe sono previste da un contratto nazionale di settore firmato da CGIL e CISL e questo, in assenza di un salario minimo fissato per legge, consente alle aziende che erogano i servizi di sicurezza di dire che sono in regola, in quanto i contratti firmati da queste sigle sindacali vengono ancora considerati dai tribunali degli standard idonei a tutele le condizioni di impiego e di vita dei lavoratori. Ma chi tutti i giorni deve fare la spesa, pagare un mutuo od un affitto, mantenere dei figli, spostarsi in auto e magari sostenere dei familiari all’estero sa benissimo quanti soldi servono ogni mese e che queste retribuzioni non sono sufficienti una vita dignitosa. Inoltre, a questi lavoratori che lavorano per importanti marchi di abbigliamento, non vengono nemmeno date le divise che sono un costo a carico del lavoratore».

Dignità

«Oggi, con questa conferenza stampa, vogliamo chiedere ad E.B.ESSE srl se gestirà direttamente - chiedono i delegati ADL Cobas - il servizio nei punti vendita suddetti. Qualora invece la disdetta dal contratto di subappalto fosse eventualmente conseguenza diretta  della disdetta dell’appalto da parte di Zara Italia srl / Inditex - cosa che sembrerebbe essere avvenuta - chiediamo di fornirci tempestivamente il nominativo dell’azienda che subentrerà nei negozi, così da esercitare il diritto al passaggio diretto ai sensi dell’art.2112 c.c., come previsto dall’art. dell'art. 29, comma 3, D. lgs. 276/03 modificato dalla L. 122 del 2016. Di certo i lavoratori non accetteranno di essere liquidati facilmente, magari attraverso  il trasferimento in altri punti vendita sicuramente molto distanti dalla loro residenza. Da oggi quindi comincia una nuova fase in cui sicuramente intensificheremo le forme di lotta per garantire il posto di lavoro e ottenere una paga dignitosa».

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