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Alla Lega non piace la rinata piazza De Gasperi: «C'è ancora degrado e siamo vicini alla mensa dei poveri»

L'attacco arriva dal candidato consigliere Massimo Pupa, che prima della riqualificazione dell'area aveva guidato la protesta e aveva chiuso un contratto per i residenti con la vigilanza privata

Piazza De Gasperi è finita nelle riviste internazionali come format di successo, la maggior parte di residenti e commercianti sono soddisfatti del progetto di riqualificazione che ha portato anche dei premi alla città. Ospita feste del volontariato e le attività attorno sono tornate a respirare, ma a qualcuno continua a non piacere. E non ad uno qualsiasi, ma al leghista doc Massimo Pupa, che prima dell'intervento, quando la piazza era oggettivamente in mano agli spacciatori e degradata, si era accordato con gli altri residenti per pagarsi la vigilanza privata. Per lui, oggi candidato consigliere per il Carroccio, niente è cambiato. «Manco da Padova da un paio di mesi e in una settimana mi sono reso conto che la situazione è decisamente peggiorata. Spaccio, negozi etnici spesso frequentati da persone poco raccomandabili, problemi di decoro pubblico, strade dissestate quasi inagibili, parcheggi che mancano. Tutto grazie al duo Giordani-Bettin che avevano promesso e che hanno pensato solo agli interessi di questa giunta e non dei residenti – ha commentato Massimo Pupa – Oggi, i residenti di piazza De Gasperi, continuano a pagare per avere una guardia giurata che controlli cosa succede tutti i giorni ma di fatto non può intervenire, quindi siamo punto e a capo. Siamo vicini alla stazione e alla mensa dei poveri (come fosse una colpa, ndr), questo non aiuta. Si deve fare di più per migliorare le condizioni di vita dei residenti. Io ed il Comitato abbiamo scattato diverse foto che ritraggono il già conosciuto spaccio, la condizione pessima delle strade e la larga diffusione di droga nella zona – conclude Pupa – La piazza va migliorata sotto molteplici aspetti a partire dallo spaccio e dal decoro per poter ritornare ad avere più negozi o uffici e rifiorire come era stata pensata: un centro di alto livello produttivo e di abitazioni residenziali. Questa ferita aperta deve essere chiusa e deve rimanere solo un brutto ricordo. Padova ed i padovani meritano di più».

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