Superbonus, Ostellari e Stefani: «Imprese salve grazie alla Lega»
I due candidati a Roma evidenziano i meriti del Carroccio nella mediazione che ha scongiurato la bancarotta delle aziende. E spingono per lo scostamento di bilancio, a cui invece si oppone Fratelli d'Italia
«Finalmente le imprese che hanno crediti nel cassetto fiscale e non riuscivano a cederli possono tornare a lavorare in serenità. Il pragmatismo della Lega ha consentito di raggiungere una buona mediazione e scongiurare il rischio bancarotta per le aziende che avevano rispettato la legge, seguendo le norme sul superbonus. Ancora una volta, l’impegno silenzioso della Lega produce frutti». Il leghista padovano Andrea Ostellari commenta così lo sblocco del “decreti aiuti bis” ora in attesa del via libera del Senato.
Stefani
A lui si aggiunge il deputato Alberto Stefani: «Grazie al determinante contributo della Lega oggi numerose imprese posso tornare a respirare – evidenzia il commissario regionale e sindaco di Borgoricco - .Chi ha lavorato onestamente, nel rispetto della legge, doveva essere tutelato. L’obiettivo raggiunto è prezioso: abbiamo sbloccato il meccanismo della responsabilità solidale e trovato la soluzione che le realtà produttive del settore attendevano da troppo tempo. Buonsenso e impegno premiano sempre. Noi abbiamo scelto di metterci la faccia e i risultati, anche questa, volta si vedono».
Scostamento
Sullo scostamento di bilancio per aiutare le famiglie in vista del caro bollette restano le distanze con gli alleati di Fratelli d'Italia: «Salvini ha ragione – commenta Ostellari - .Famiglie e imprese italiane hanno un problema che va risolto oggi. Si chiama caro bollente ed energia. Da ogni angolo del Paese arrivano richieste sacrosante di interventi immediati. Non capisco perché, anche nel centrodestra, ci sia qualcuno che ha dubbi. Secondo Confartigianato Imprese Padova solo nella nostra provincia ci sono 14.000 imprese a rischio. Se qualcuno preferisce aspettare un’ecatombe economica e sociale abbia il coraggio dirlo in faccia a lavoratori, commercianti, artigiani e imprenditori. I no ad uno scostamento di bilancio di 30 miliardi sono incomprensibili».