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La Lega il giorno dopo: "Un'affermazione chiara e netta a Padova, in Veneto, nel Paese"

Bitonci: "Pagano, alleati e avversari, le scelte di non aver candidato una squadra di persone, mettendo amministratori locali, facce fresche e nuove, come ha fatto la Lega"

Ci si sarebbe aspettato di trovare tappi di bottiglia e vuoti di prosecco, invece solo qualche lattina di birra, poche a dire il vero,  e acqua. Nulla di più sul tavolo della sede della Lega che viene riordinato in vista della conferenza stampa nella sede di Limena. Le facce, quelle di Ostellari o della Lazzarini, sono quelle di gente che ha dormito poco ma è molto soddisfatta. Ma non per fare baldoria, che sarebbe stata giustificatissima visto il risultato, ma per quantificare e analizzare momento per momento questa affermazione larghissima. 

I motivi della vittoria

Quando arriva Massimo Bitonci mancano dieci minuti alle 11. Sciarpa, ben coperto, è influenzato. Ma se ieri ha potuto stare rintanato a casa, tenendo però un filo diretto telefonico continuo con staff e colleghi di partito, oggi non può proprio non esserci. Un gran sorriso stampato in volto nonostante qualche linea di febbre. “E’ stato premiato il progetto. La gente ci ha dato fiducia per questo motivo. Lo avevamo capito lunedì sera, quando ci siamo ritrovati in duemila cinquecento al Pala Geox. Non ci aspettavamo tanta gente così. Eppure, lo va ripetendo anche Salvini, il nuovo leader del centro destra: è stata una serata speciale”. Su questo aspetto dice una cosa interessante Bitonci: “Noi non avevamo soldi per fare la campagna come era inteso una volta. Avete visto cartelloni in giro o cose del genere? Però abbiamo saputo usare i social, ad esempio. Quando Salvini fa un tweet lo vede tanta gente quanto l’audience del Tg1. Certo poi eravamo presenti dappertutto, i mercati, i dibattiti e gli incontri serali. Noi siamo tra la gente. Questa è stata la nostra campagna. Messaggi chiari, dirette video degli incontri, cose di questo tipo. C’è chi questo non lo ha capito”. Ma c’è un’altra cosa che ci tiene a precisare, non è stata capita, anche degli alleati, specie di Forza Italia: “Quello che pagano sono le scelte di non aver candidato una squadra di persone, mettendo amministratori locali, persone fresche, nuove. Come Alberto Stefani, ad esempio, che ha 25 anni. Chi lo fa degli altri partiti? Hanno solo pensato, lecitamente, di garantire la sedia a chi dovevano”. 

La felicità della Lazzarini

La Lazzarini, che ha vinto, nel collegio uninominale 02 di Padova, la sfida con Verlato del Pd, è pure visibilmente soddisfatta: “Sono emozionata, dico la verità. Tutti noi ci siamo impegnati a fondo, in questi due mesi, per far capire quelle che sono le nostre intenzioni. Un risultato così grande forse non me lo aspettavo anche se ero molto fiduciosa”.

I dinosauri meritano un pezzo a parte

Bitonci poi ha chiuso la conferenza analizzando anche il voto degli altri. Resterà nella memoria, ne siamo certi, la battuta sui dinosauri radical chic del centro. Ma merita un pezzo a parte, la vicenda.

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