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ELEZIONI 2022

Lendaro: «Basta ipocrisie, per anni sono stati tagliati i servizi territoriali. Ora invertiamo rotta»

Il candidato sindaco di Tutta Nostra la città attacca il sindaco Giordani: «Ha permesso lo smantellamento di servizi sanitari territoriali. Ancora una volta predica bene in campagna elettorale e poi razzola male»

Tutta Nostra la Città prende posizione sulle Case della Salute proposte dal Sindaco Giordani. Le dichiarazioni di Luca Ferrari, candidato consigliere, e Luca Lendaro, candidato Sindaco: «Servono poliambulatori pubblici in ogni rione, ma questa amministrazione nel 2019 ha smantellato i consultori familiari nei quartieri».

Lendaro

«Accogliamo con interesse la proposta di Giordani sulla necessità di dotare ogni quartiere di un polo di medicina di gruppo integrata -sostiene il candidato sindaco, Luca Lendaro - ma non possiamo dimenticare che questa amministrazione nel 2019 ha permesso lo smantellamento di servizi sanitari territoriali, come i consultori familiari di Via Salerno n.1 e di Via Ponte Ognissanti n.1. Giordani ancora una volta predica bene in campagna elettorale e poi razzola male. Oltre a reperire spazi pubblici per l’insediamento, il Comune deve avviare un confronto con l’ULSS per garantire che anche la gestione di questi poliambulatori sia totalmente pubblica, non un cavallo di Troia per espandere la sanità convenzionata o aumentare le esternalizzazioni.  – conclude Lendaro – Solo così potremo garantire a cittadine e cittadine una città della cura».

Ferrari

«L’apertura di poliambulatori pubblici territoriali non è più rimandabile, per anni sono stati tagliati i servizi territoriali, ora è tempo di invertire la rotta - continua Luca Ferrari, candidato di Tutta Nostra la Città - .Il nostro programma prevede la creazione di “Poliambulatori di Quartiere”, non semplici centri di medicina integrata, ma veri e propri presidi di salute pubblica a 360° presenti in ogni rione: Case di Comunità con medici/che di medicina generale, pediatri/e di libera scelta, infermieri/e di famiglia e comunità, psicologi/ghe e psicoterapeuti/e, e specialisti/e in base alle necessità specifiche della popolazione. Serve la possibilità di effettuare esami diagnostici strumentali di base, come un’ecografia, e la presenza di operatori/operatrici dei servizi sociali comunali. E di certo non può bastare una struttura per ognuno dei sei quartieri: ne servono il doppio».

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