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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica San Giorgio in Bosco

Lorenzoni: «No al raddoppio dello stabilimento di AQua Vera spa di San Giorgio in Bosco»

Il portavoce dell’opposizione in consiglio regionale sottolinea l’importanza del valore dell’acqua come bene comune, e non come una risorsa attraverso la quale addivenire al massimo profitto

«Il Comune di San Giorgio in Bosco e la Regione Veneto respingano con fermezza la richiesta, presentata da AQua Vera spa, di parere preliminare per l’ampliamento dello storico stabilimento di imbottigliamento di acqua e bibite in un terreno confinante». Il portavoce dell’opposizione in consiglio regionale, Arturo Lorenzoni, sottolinea l’importanza del valore dell’acqua come bene comune, e non come una risorsa attraverso la quale addivenire al massimo profitto.

Gli impianti

«La stessa AQua Vera spa intende raddoppiare gli impianti per interesse commerciale, ma – aggiunge Lorenzoni – i nuovi impianti sorgerebbero in un terreno classificato come zona agricola, con una variante al PATI e al PAT, nonché al Piano degli Interventi. L’edificio in questione si estenderebbe su una superficie di 16.345 metri quadrati, in un’area complessiva di 37.250 metri quadrati con varie destinazioni industriali. In questo modo, però, si rischia di aggravare una situazione già critica, andando decisamente in direzione contraria a quella, invocata dai proponenti, dell'interesse pubblico. Risulta quanto meno sorprendente come in un momento di massima siccità e di criticità assoluta nella gestione del ciclo dell'acqua, ci sia chi voglia lucrare su questa risorsa divenuta scarsissima. Un investimento insensato dal punto di vista del territorio, che sarebbe destinato all'utilizzo delle bottiglie di plastica per la commercializzazione dell'acqua, una filiera che si ridurrà velocemente nei prossimi anni, nella logica di quell’economia circolare tanto auspicata a tutti i livelli. Mi auguro – chiude Lorenzoni – che tanto l’amministrazione comunale che quella regionale agiscano in modo attento, a tutela del territorio e della sostenibilità”. “Si tratta di un piano che avvantaggia troppo un privato nell’uso della risorsa idrica – conclude - rispetto all’utilizzo della quale proprio in queste settimane le stesse Istituzioni stanno chiedendo dei grandi sacrifici al mondo dell’agricoltura, alle imprese e ai cittadini».

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