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Lorenzoni e le polemiche sulla Prandina: «C'è chi cerca consenso immediato e chi ha una visione della città»

«E' questo - spiega il vice sindaco - sui cui si deve ragionare. Non esiste luogo in Europa che non abbia come elemento centrale, valore della qualità della vita e sostenibilità»

Arturo Lorenzoni, il vice sindaco, torna a rispondere agli attacchi che arrivano da più parti, espliciti o meno, sulla vertenza Prandina. Nonostanti sia appena partito il percorso di Agenda 21, non solo dall'opposizione, si spinge per riaprire il Park.

Qualità della vita e sostenibilità

«Il tema è che visione abbiamo della città abbiamo, è questo sui cui si dovrebbe ragionare. Non esiste città in Europa che non abbia come elemento centrale il valore della qualità della vita e sostenibilità. L’idea su cui dobbiamo lavorare deve essere questa e dobbiamo andare in questa direzione». Ci sono anche pezzi di maggioranza che spingono per l'apertura del Park Prandina: «Sull’immediato, di questa specifica questione, bisognerà parlarne. Però dispiace sentire, ad esempio, che il Pd si esprima, attraverso la stampa, con osservazioni che non abbiamo mai sentito prima».

Agenda 21

Poi difende il lavoro di Agenda 21:«Il percorso di Agenda 21 è una raccolta di idee, ma è chiaro che poi sarà la politica che dovrà esprimersi. Ma sulla base di proposte, di verifiche, di condivisione di conoscenze e poi del confronto. E’ un dibattito grottesco, a mio modo di vedere, quello che si sta alimentando. Se volete raccogliamo anche noi le firme, ma non è questo il piano su cui bisogna mettere la questione.Se qualcuno in maggioranza ha delle rimostranze da fare confrontiamoci tutti insieme, ma non si utilzzano prima i giornali per poi vedere cosa succede».

Repliche

Indirettamente ha già risposto alla consigliera Pellizzari, che ha consegnato 1400 firme. Alla consigliera Mosco cosa replica? «L'osservazione della Mosco, soprattutto riguardo le polveri sottili, non tiene conto che il tema dell'inquinamento è un tema strutturale che è presente in tutto il nord Italia. Dobbiamo intervenire sul piccolo per intervenire su un problema grosso. E' in tutte le tecnologie: automobili, riscaldamento, produzione industriale... Sappiamo bene che non lo risolviamo solo con gli interventi sul traffico, ma lo affrontiamo anche con lo sportello sulle abitazioni per sostituire le caldaie, aiutando a rifare i cappotti delle case per ridurre il fabbisogno o facendo le diagnosi energetiche all'azienda. Certi ragionamenti sono fuori dal tempo e un po' infantili». 

Diritti e privilegi

Il parcheggio è diventato un tema centrale dell'agenda politica cittadina, ascoltandola si percepisce che c'è una certa difficoltà ad accettare che se negli settanta, ottanta, si parcheggiava liberamente ovunque, oggi questo in nessuna città è più garantito: «Attenzione, un diritto che non possiamo garantire a tutti diventa un privilegio. Tutti in piazza delle Erbe non possiamo parcheggiare, non lo possiamo fare. Quindi diventa un privilegio per pochi. E io invece voglio lavorare e impegnarmi sui diritti». 

Tram

Anche sul tram c'è qualche malcontento: «Voi raccontate più la parte che non vuole il tram che la maggioranza che invece lo vuole. Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce. Si dice così, no?»


 

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