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Lorenzoni: "La schiavitù in Veneto è inaccettabile. Ci vuole risposta immediata"

Il portavoce dell'opposizione a Zaia interviene sul caso di Grafica Veneta, sottolineando come certe pratiche in alcune zone d'Italia siano note, mentre nella nostra regione non possano essere tollerate. Ostanel (Veneto che Vogliamo) usa invece altri toni e parla di Caporalato del Nord.

“I fatti accertati dalla Procura di Padova in merito alle condizioni di lavoro di cittadini stranieri all'interno dello stabilimento di Grafica Veneta, e forse di altre aziende venete, aprono uno squarcio allarmante e gravissimo sulle condizioni di lavoro nella nostra Regione”. Così il portavoce dell’Opposizione in Consiglio regionale, Arturo Lorenzoni dopo l'operazione dei carabinieri, che hanno scoperto diversi casi di sfruttamento di manodopera di personale pakistano. Operazione finita con 11 arresti, tra cui due dirigenti di Grafica Veneta. E lo fa evidenziando come sia una pratica diffusa in altre zone d'Italia, dando quasi per scontato che in quei luoghi sia tollerabile mentre il Veneto non se lo possa permettere.

"In Veneto è inaccettabile"

“Casi di semischiavitù nelle imprese agricole di alcune zone erano purtroppo conosciuti da tempo. Tuttavia, che situazioni del tutto simili fossero presenti in prospere aziende industriali del Veneto è sorprendente e inaccettabile” dice Lorenzoni, evidenziando le differenze territoriali. “I fatti sono venuti alla luce quasi per caso, in seguito al ritrovamento di persone picchiate e seviziate lontano dalla sede dell'impresa stessa. Evidentemente la capacità di monitoraggio e di controllo delle condizioni di lavoro nel Veneto industrioso sono insufficienti. Ci vuole una risposta immediata e chiara per sradicare queste pratiche – conclude - La competitività non può mai giocarsi a spese dei lavoratori e della loro dignità”.

Ostanel

Completamente diverso il registro utilizzato dalla consigliera regionale del Veneto che Vogliamo, Elena Ostanel: "Fermiamo il caporalato del nord. Dopo l’operazione “Pakarta” con cui il Comando provinciale dei Carabinieri di Padova ha portato alla luce lo sfruttamento di diversi lavoratori pakistani, ad opera di un’azienda che lavorava anche per “Grafica Veneta”, la Regione deve intervenire con forza. Il primo passo è ammettere che sfruttamento e caporalato sono una triste realtà che non colpisce solo il Sud Italia, ma che coinvolge anche una regione come il Veneto, famosa per la sua cultura del lavoro. Ho presentato un'interrogazione per sapere come la Regione intenda intervenire. Se abbiano intenzione, ad esempio, di potenziare finalmente le risorse del Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro, che ad oggi non ha la possibilità di agire con efficacia. E se intendano chiudere i rapporti lavorativi con le aziende che si macchiano di questi reati".

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