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Marcato, Lega: «Bene rompere con chi non vuole l'autonomia. Le regionali saranno la Stalingrado dei 5 Stelle»

«Felice - spiega il leghista Roberto Marcato - sia finita quest'esperienza di Governo, non me ne voglia Salvini. Ci siamo tolti un di mezzo chi non vuole l’autonomia. I veneti hanno capito che per ottenerla, dobbiamo essere dei leoni, di san Marco, non della Savana»

L’assessore regionale allo sviluppo economico, Roberto Marcato, dirigente nazionale della Lega, è a Padova nel giorno del secondo incarico a Giuseppe Conte, ricevuto dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Abbiamo così approfittato, seduti ai tavolini esterni del caffè Pedrocchi, della sua presenza, per chiedergli che idea si è fatto dopo la caduta del governo giallo - verde e l'incarico per il Conte bis.

Partiamo dal Pd:«Zingaretti - commenta Marcato - urlava che mai avrebbe fatto un accordo con 5 Stelle che aveva già sconfitto due volte. E’ evidente che sono due partiti deboli, che hanno perso le elezioni e che perdono ogni giorno consensi. Quindi non può che essere un governo debole».

Non gli piace questo binomio, Pd con i 5 Stelle,non fa nulla per nasconderlo: «C’è bisogno di governi saldi, che abbiano una visione comune. Qui poi non stiamo parlando di gente che si considera avversari, questi tra loro si odiano. Ma certi parlamentari preferiscono fare i conti. I loro conti, alle loro tasche».  Salvini ha però alimentato il concetto del nemico politico. Non ha sbagliato nulla secondo lei? «Secondo me Salvini non ha sbagliato nulla». Quindi perché ha fatto cadere il governo: «Era tutto scritto, perché questo è un Paese fatto così, l’accordo c’era già,quindi è anche inutile discutere se la crisi andava fatta in altri momenti che non fossero agosto».

E’ naturale finire a parlare di autonomia: «Sono felice che sia finita questa esperienza di Governo, non me ne voglia Salvini. Per me va bene così, ci siamo tolti un compagno di governo che non vuole l’autonomia». Poi l'attacco diretto agli ex alleati di governo, il Movimento 5 Stelle: «I veneti hanno capito che noi dobbiamo essere leoni, di san Marco e non della Savana, e lottare per ottenere finalmente l’autonomia. Per questo ci vedremo alle prossime elezioni regionali. Io l'avevo detto ai 5 Stelle: il Veneto sarà la vostra Stalingrado. E così sarà».

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