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Marcato (Lega): «Cronaca di un distastro annunciato»

L'assessore regionale della giunta Zaia punta il dito contro Salvini, come aveva iniziato a fare già da un anno. Anche il consigliere regionale Fabrizio Boron attacca i vertici del Carroccio

«Cronaca di un disastro annunciato». Firmato: Roberto "bulldog" Marcato. I malumori della Lega in Veneto (e a Padova) ci sono da almeno due anni, ma nel 2022 sono emersi pubblicamente quando sono iniziate le "corse" per le amministrative di Padova e Verona. Città che hanno poi accertato la crisi del Carroccio anche in quello che una volta era il fortino del Carroccio, con la scelta di candidati non condivisi e battuti nettamente dal centrosinistra. Fortino però difeso da Luca Zaia, che da solo ha portato i suoi consensi al 77%. Senza, la Lega in Veneto è un partito come gli altri. Anzi, adesso, deve guardarsi le spalle in vista delle prossime regionali, quando il "doge" non potrà ricandidarsi. E il nemico non è il centrosinistra, ma Giorgia Meloni. E lo sa bene Roberto Marcato, che nell'ultimo anno ha criticato aspramente le scelte del leader Matteo Salvini e dei suoi delfini in Veneto, a partire da Massimo Bitonci, Alberto Stefani e Andrea Ostellari (tutti riconfermati a Roma grazie a collegi blindati). E questa mattina, nel post elezioni, il suo primo tweet è chiaro: «Cronaca di un disastro annunciato» dice, dopo che Fratelli d'Italia ha più che doppiato la Lega in Veneto e praticamente in tutte le province. Tweet condiviso da Marcello Bano, sindaco di Noventa Padovana, che insieme a Marcato era stato altrettanto critico. A loro si aggiunge anche Fabrizio Boron, consigliere regionale della lista Zaia, che negli ultimi 12 mesi ha rischiato più volte l'espulsione per aver preso le distanze dalle politiche di Salvini e dei suoi: «Far finta di non sapere ciò che chi ascolta la gente, ascolta il territorio, sapeva da tempo, è da colpa grave» scrive su Facebook.

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