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Marta Nalin: «Principio di solidarietà non va demonizzato, torni centrale quanto libertà e uguaglianza»

L'assessora ha presentato all’esecutivo dei sindaci dell’ex Ulss 16 il «Piano regionale per il contrasto alla povertà»: stanziato un milione e 300 mila euro per l'anno 2018

La povertà. E' il tema caldo di questin giorni per l'assessora al sociale Marta Nalin che ha presentato un convegno che si svolgerà sabato 27 ottobre a Palazzo Moroni e all’esecutivo dei sindaci dell’ex Ulss 16 lo schema di programmazione per l’attuazione del “Piano regionale per il contrasto alla povertà” 2018-2020, da elaborare a cura dei comuni dell'ambito ex Ulss 16. Si tratta di un piano che trova finanziamento nella quota del Fondo nazionale per la lotta alla povertà (DL 15 settembre 2017, n. 147). L'importo che spetta al gruppo di 29 comuni, di cui Padova è capofila, è di circa un milione e 300 mila euro per l'anno 2018.

Proposte

«La povertà non si combatte contrapponendo i poveri tra loro. Considerando le persone in difficoltà nel loro insieme invece, sia di chi qui ci è nato e sia le persone che sono venute da posti lontani e che sono ormai presenti, bisogna occuparsi. E' chiaro che domandarsi, farsi carico, capire cosa fare ad esempio dopo l'accoglienza, gestita bene negli Sprar e forse meno dai Cas, è fondamentale». Anche per questo motivo è stato organizzato un convegno che mette insieme la lotta alle diseguaglianze e alla povertà il fenomeno dell'immigrazione: «Sabato mi aspetto anche proposte». Il convegno si intitola «Solidarietà: tra dovere e diritto, non un delitto» e lo ha presentato insieme all'ex magistrato Giovanni Palombarini e il politologo Gianni Riccamboni dell'Università di Padova. 

A proposito di solidarietà, l'assessora nella stessa occasione ha sottolineato «che questo principio oggi viene demonizzato, quasi non esistesse nella nostra Costituzione. Invece c'è, ed è un principio antico, che risale almeno alla rivoluzione francese. Va rimesso insieme agli altri due, quelli di libertà e uguaglianza». Poi facendo riferimento diretto all'attualità politica, il politologo Riccamboni: «La politica non sapendo affrontare una questione epocale come l'immigrazioe, che coinvolge tutto il mondo, semplifica, svia, o usa slogan impropri perché non sa dare le risposte che servirebbero».

Disuguaglianze

Poi è passando al piano per il contrasto alla povertà, entra nel merito: «Vogliamo costruire un piano per combattere le diseguaglianze determinate dalla povertà economica, educativa e sociale - spiega l’assessora - Creare nuove occasioni di inserimenti lavorativi, metterci a fianco dei genitori per sostenerli nella loro azione educativa e ricostruire assieme alle persone più povere le loro relazioni sociali. Combattere la povertà responsabilizzando le persone senza distinzioni è la chiave per migliorare il benessere dell’intera comunità e poterlo fare a fianco degli altri comuni vicini moltiplica gli effetti positivi». 

I dettagli del piano saranno definiti entro la fine dell’anno: «È positivo che ci siano delle risorse, stanziate dai governi precedenti, per la lotta alla povertà - conclude l’assessora - La scelta di rivolgersi ai beneficiari del Rei è forse riduttiva, perchè la povertà in tutte le sue forse è molto più diffusa. Questi fondi possono permetterci però di garantire dei servizi che i Comuni già erogano e di liberare così delle risorse per altre iniziative. La risposta delle amministrazioni dell’ambito territoriale alle proposte che abbiamo fatto come capofila sono state positive, segno che c’è la volontà di lavorare assieme su questo fronte». 

Rei

Il piano si rivolge prioritariamente ai beneficiari del Rei (Reddito di inclusione) e prevede una serie di servizi per il contrasto alla povertà: servizi domiciliari, supporto alla genitorialità, mediazione culturale. Linee strategiche che verranno declinate ad esempio in doposcuola nei quartieri, tirocini formativi per disoccupati, corsi di formazione, pasti a domicilio e altri servizi che verranno poi definiti in maniera dettagliata. Il Comune di Padova è già attivo in questo senso con diverse iniziative come ad esempio i Centri per le famiglie nei quartieri, il Progetto Ambra a sostegno delle mamme sole con figli minori e sostegni economici come quelli per il pagamento delle bollette o per la morosità incolpevole. «Il primo passo del processo di costruzione del piano riguarda la raccolta dei dati dell’intero ambito - continua l’assessora - Quindi vogliamo costituire accanto alla tavolo territoriale, che darà l’indirizzo politico, e al nucleo operativo d’ambito una commissione tecnica flessibile che coinvolga più soggetti, anche del volontariato e del privato sociale, per andare incontro a dei bisogni specifici. Uno degli obiettivi primari del piano è quello di potenziare il servizio sociale professionale, anche con l’assunzione di nuovi assistenti sociali nelle amministrazioni locali».

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