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Bonus secondo figlio, il Comune di Padova cambia le modalità di assegnazione

Palazzo Moroni si è uniformato alla normativa nazionale: stabilito il termine massimo di sei mesi dalla nascita del figlio quale limite per la presentazione della domanda

Il Comune di Padova eroga il bonus secondo figlio a tutte le famiglie residenti, nel quadro delle misure adottate per il sostegno alla famiglia ad integrazione dei contributi statali, quali l’assegno di maternità e l’assegno alle famiglie con almeno tre figli minori. Dal 2009 il bonus è fissato a 700 euro per il secondogenito e/o figli successivi.

2019

Nel 2019 sono stati erogati 193.200 euro come contributo secondo figlio, a fronte di 270 domande (a 264 è stato erogato il contributo di 700 euro, a 6 è stato erogato il contributo di 1.400 euro in quanto parto gemellare). Nel periodo gennaio-luglio 2020 sono stati erogati 76.300 euro a fronte di 108 domande di cui un parto gemellare. Oggi in Giunta il tema torna attuale perché si è reso necessario disciplinare le modalità di presentazione della domanda del contributo comunale. Il Comune si è uniformato quindi alla normativa nazionale e si è stabilito il termine massimo di sei mesi dalla nascita del figlio quale limite per la presentazione della domanda.

Il commento

Dichiara l’assessora al sociale Marta Nalin: «Questa misura di sostegno alla famiglia è una peculiarità del Comune di Padova. L’emergenza Covid ci ha costretti a rivedere i nostri bilanci e a compiere delle scelte. Da quando è stato istituito questo bonus molte cose sono cambiate e anche l’erogazione di contributi statali a sostegno della genitorialità è molto diversa. Per questo ci siamo trovati di fronte alla possibile scelta di eliminare questo bonus, ma non è certo questo il tempo per togliere anche il più piccolo sostegno alle famiglie e in particolare alle giovani famiglie. Abbiamo quindi optato per uniformare i criteri, in modo da rendere più efficiente il sistema di erogazione. Una razionalizzazione che ci permetterà di avere anche più chiarezza nell’assegnazione. Crediamo sia importante in questo momento intervenire ove possibile con accuratezza in modo da non sospendere o eliminare alcun tipo di sostegno ma riuscendo a far quadrare tutto con i bilanci post emergenza. Può sembrare strano ma a volte anche mettere in ordine le cose e renderle più efficienti significa risparmio per le casse comunali. Questa azione va in questa direzione»

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