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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Il presidente del Coni Veneto, Bardelle: "Il nostro patrocinio per Moggi a Rovigo? Una falsità. Adiremo per vie legali"

Il presidente: "Saranno chiamati a pagarne le conseguenze, ci stiamo già muovendo in questo senso. Moggi dello sport si è solo servito e con lo sport non ha nulla a che vedere"

E’ molto contrariato, anzi, qualcosa di più, il presidente del CONI Veneto, il padovano Gianfranco Bardelle. La vicenda, anzi il pasticcio, lo ha combinato il comune di Rovigo e avrà certo strascichi legali.

Il vice sindaco di Rovigo e il patrocinio del Coni, che non c'è

L’amministrazione rodigina, in particolare il vice sindaco Bimbatti che ha pure la delega allo sport, infatti ha organizzato una manifestazione, il “Rovigo Sport Festival” in cui a detta loro, il Coni avrebbe dato il patrocinio. Alla tre giorni, svoltasi il 21, 22 e 23 agosto, l’ospite di punta, anzi d’onore come è scritto sulla pagina Fb della manifestazione, è l’ex direttore sportivo della Juventus, Luciano Moggi. Radiato dal mondo dello sport per via delle vicende legate a Calciopoli, a Rovigo per presentare il suo libro, “Il pallone lo porto io”. Naturalmente qualcuno ha protestato, anche tra i politici locali e soprattutto all’indomani dell’appuntamento, giovedì agosto, il tam tam sui social è stato tale che è dovuto intervenire dal suo account ufficiale di Twitter addirittura il Coni con tanto di tag al presidente Malagò.

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La rabbia di Bardelle

Quella che doveva essere una iniziativa locale rischia, se già non lo è, di diventare un caso nazionale. Raggiungiamo così telefonicamente il presidente del Coni Veneto Gianfranco Bardelle e gli chiediamo direttamente se davvero è stato concesso il patrocinino a una iniziativa tanto discutibile: “Innanzitutto chiariamo subito una cosa. Il Coni, io in particolare, non ha dato nessun patrocinio a una manifestazione di questo tipo. Ma dico, scherziamo?”

Coni e locandine

Però sulle locandine e sui manifesti c’è il logo del CONI: “Chi si è appropriato del logo del Coni senza il nostro consenso sarà chiamato a pagarne le conseguenze. Noi non abbiamo dato nessun benestare e non staremo con le mani in mano di fronte a un fatto come questo. Abbiamo già dato mandato agli uffici legali per avviare le procedure dovute. Qualcuno di questo dovrà rispondere”. La sentiamo davvero arrabbiato, presidente: “Uno come me, che viene dallo sport di base, come pensa che si senta di fronte a un fatto del genere? Come ci si può arrogare il diritto di inventare un patrocinio che mai avremmo dato. Stiamo molto attenti a queste cose noi. Poi personalmente, io che sono per lo sport per tutti, secondo voi vado a patrocinare la presentazione di uno come Moggi che dello sport si è solo servito, che per questo è stato giudicato e condannato. Moggi, diciamolo chiaro, con lo sport non ha nulla a che vedere”.

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Verna e l'Ordine dei Giornalisti

Contattiamo così anche il presidente dell’ordine dei giornalisti per avere una sua impressione sulla gestione della serata. C’è stato chi, tra i giornalisti presenti ai margini del palco, non ha apprezzato, manifestandolo, non solo la libertà, senza alcuna opposizione, di fare un monologo senza mai essere interrotto citando per lo più persone decedute, Sensi, Facchetti e Guido Rossi, atteggiamento che si può ascrivere solo allo stile, ma il fatto che gli sono state permesse affermazioni palesemente false. Luca Crepaldi de La voce di Rovigo, Franco Pavan de Il Gazzettino, Mario Bovenzi de Il Resto del Carlino e il presentatore Paolo De Grandis sono coloro che hanno condotto l’intervista pubblica. Gli è stato chiesto ad esempio, dell’episodio di Paparesta chiuso negli spogliatoi. Il conduttore della serata l’ha annoverato tra le leggende inventate dai giornali. Peccato che è stato lo stesso Moggi ad aver inventato il fatto, in una telefonata in cui millanta a una donna di aver appunto chiuso negli spogliatoi lo stesso arbitro, che in un’altra intercettazione si sente chiamare lo stesso d.g. della Juve per scusarsi.

Don Abbondio

Poi l’ultima domanda, quella in cui gli si chiede, ignorando che Moggi che è stato radiato dal mondo dello sport e quindi non può ricoprire alcuna carica, “perché non torni a fare il suo lavoro visto la carenza di bravi dirigenti”. Moggi ha replicato che è iscritto all’ordine dei giornalisti come pubblicista e che questo mestiere è meglio per lui perché si guadagna senza troppo stress e se si sbaglia al limite il giorno dopo si può sempre rettificare. Risposta che è stata accolta con una risata dagli stessi giornalisti sul palco, non curanti forse dell’offesa ai tanti precari dell’informazione che lavorano e fanno i giornali ogni giorno. Abbiamo così contattato anche il presidente dell’ordine dei giornalisti, Carlo Verna: “I giornalisti rispondono di quello che scrivono sui giornali. Non c’è reato di mancanza di dignità, quello è come il coraggio di don Abbondio, ma non è sanzionabile. Una zona grigia. Sull’iscrizione di Moggi, sinceramente a me risulta strano, mi sembra una cosa inverosimile e mi riservo di accertarmene personalmente”.

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