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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Lozzo Atestino

Morto il tecnico manutentore rimasto folgorato lunedì scorso a Lozzo Atestino. I sindacati: «Amarezza e rabbia»

Non ce l'ha fatta Maurizio Erle, il tecnico manutentore di 47 anni, rimasto vittima di un incidente lunedì scorso mentre svolgeva lavori di manutenzione alla Valbona srl di Lozzo Atestino

Cgil Cisl e Uil: «Amarezza e rabbia per questa nuova vittima su un luogo di lavoro. Purtroppo l’implacabile cadenza con cui avvengono queste tragedie ci indica che in tema di sicurezza la strada da fare è ancora lunga. Ad un problema strutturale bisogna dare risposte strutturali: si passi dalle parole ai fatti». Non ce l'ha fatta Maurizio Erle, il tecnico manutentore di 47 anni, rimasto vittima di un incidente lunedì scorso mentre svolgeva lavori di manutenzione alla Valbona srl di Lozzo Atestino.

Lutto

«Con la ripresa dell'anno – dicono in una nota i segretari generali di Cgil Padova, Cisl Padova e Rovigo e Uil Padova, Aldo Marturano, Samuel Scavazzin e Riccardo Dal Lago –, con una cadenza implacabile, sono riprese le morti sul lavoro. Ci stringiamo alla famiglia del lavoratore a cui è successo quel che purtroppo è capitato a tantissime famiglie: non vedere tornare a casa un proprio caro che era uscito per andare a lavorare. Una tragedia davanti alla quale non si può rimanere impassibili».

Rabbia

«Il 2020 – proseguono i tre sindacalisti – si era chiuso con un bilancio pesante, nella nostra provincia, di 7 vittime sul lavoro, tre in meno rispetto al 2019 ma, considerato il periodo di lock down nei mesi primaverili, un andamento perfettamente in linea con il trend degli anni precedenti. È questo che, oltre all’amarezza, genera rabbia, ossia il trovarsi di fronte ad un problema che persiste da anni e su cui, nei fatti, si è fatto e si continua a fare troppo poco per risolverlo. Ed ogni morte nei luoghi di lavoro continua a ricordarcelo. Non siamo ancora a metà gennaio e implacabilmente è arrivata la prima vittima. Una puntualità che non può non creare frustrazione e sgomento».

Stesse richieste

«Dopo gli ultimi incidenti – dicono Marturano, Scavazzin e Dal Lago – successi, il primo, il 14 ottobre nel cantiere Aps Acegas a Montà, costato la vita a un operaio di 47 anni e, il secondo, il 5 novembre successivo, con la morte di un autista di 65 anni, in Zona Industriale nel piazzale della ditta di autotrasporto Bartolini, avevamo avuto un incontro con il Prefetto Franceschielli in cui avevamo ribadito la richiesta dell’attivazione permanente di un tavolo di coordinamento per monitorare la situazione, oltre a sottolineare la necessità di procedere all'assunzione di maggiori Ispettori Spisal, visto che quelli in forza attualmente sono necessariamente assorbiti dai controlli dei protocolli anti contagio nelle aziende. Ma soprattutto avevamo chiesto che quel piano strategico di prevenzione degli infortuni sul lavoro, annunciato da Zaia all’indomani dell’incidente alle Acciaierie Venete del maggio del 2018, venisse finalmente applicato e non rimanesse, a due anni di distanza, solo, per l’appunto, un annuncio. Non possiamo che rifare le stesse richieste».

Vittime

«Quante altre vittime sul lavoro – chiedono e concludono i Segretari padovani di Cgil Cisl e Uil – saranno necessarie affinché si passi dalle parole ai fatti? Quand'è che si inizierà, fattualmente, ad agire con leggi, risorse e politiche concrete per la formazione e la prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro? Quand'è che la cadenza con cui si verificano tragedie come quella successa a Lozzo Atestino segnerà una pausa significativa? Finché la Politica e le Istituzioni non passeranno dalle parole ai fatti, temiamo che i tempi saranno tragicamente lunghi».

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