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Grillino attacca il presidente Zaia e il referendum, M5S Veneto si dissocia

Pronta la smentita del comunicato pubblicato su Facebook da una "fazione" interna ai grillini che sarebbe contraria all'autonomia

Arriva la smentita da parte di parlamentari e consiglieri regionali M5S Veneto sulle parole pubblicate dal Movimento 5 Stelle di Este che si era pronunciato per il No al Referendum. Marco Venturini, responsabile della comunicazione del 5 Stelle Veneto, spiega: "Alcuni esponenti di Este hanno preso a seminare notizie false. Come Movimento 5 Stelle "ufficiale" ci teniamo a rettificare quanto si legge in quel comunicato perchè non rappresenta il M5S nella sua unicità". Una ferita nei grillini all'interno della Provincia difficile da sanare: "Attualmente le espulsioni sono sospese ma le nostre segnalazioni continuano" ci fanno sapere.

LA SMENTITA

Ecco le parole ufficiali del movimento:"Parlamentari e consiglieri regionali veneti del MoVimento 5 Stelle lanciano all'unisono un forte appello in vista del referendum autonomista di domenica 22 ottobre: "Domenica i cittadini veneti avranno l'occasione che aspettavano da anni per esprimersi democraticamente sull'autonomia differenziata prevista dall'art. 116 della Costituzione, tramite un referendum quarto punto del programma regionale del Movimento 5 Stelle. Il M5S è per la democrazia diretta, della quale i referendum sono la massima espressione, e voterà Sì all'autonomia perché è da sempre a favore del principio di decentramento espresso dall’art 5 della Costituzione. Appoggiamo dunque il referendum, lo sosterremo anche nelle altre regioni perché avvicinare la sede delle scelte al territorio risponde anche al principio del buon andamento della pubblica amministrazione (art. 97 della Costituzione). Aumentare le attribuzioni alle regioni consente risparmi e miglioramento dei servizi anche per il maggior controllo che i cittadini possono esercitare sui governanti, quali che siano. Invitiamo tutti a votare e superare il 50%, che stabilisce il quorum. Un risultato molto alto in termini di partecipazione darà ai rappresentanti della nostra regione, presenti e futuri, un peso maggiore al tavolo delle trattative con Roma, dove richiederemo più competenze. La gestione delle risorse sul territorio garantisce più controllo e meno sprechi, più vicinanza alle esigenze e alle caratteristiche territoriali e maggiore responsabilità delle istituzioni locali, le quali oggi scaricano troppo spesso barile sullo Stato centrale. Domenica 22 ottobre andiamo a votare quindi, per un referendum che non è dei partiti ma di tutti i veneti"”.

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