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L'ass. Nalin, primo bilancio su reddito di inclusione: "Non è assistenzialismo, ma l'avvio di un percorso"

"Sono arrivate - spiega l'assessore - 1515 richieste. 334 le pratiche mandate all’INPS. Una volta tornate ai comuni ci saranno i colloqui diretti per decidere come procedere"

Con l'assessore alle politiche sociali per parlare del REI, il reddito di inclusione.

I numeri del REI a Padova

Partiamo dai numeri, assessore: "Sono arrivate 1515 richieste al comune, 334 le pratiche mandate all’INPS, poi tornano ai comuni che faranno i colloqui con le persone per decidere come procedere, sia dal punto di vista dell’entità contributo che per il progetto. Novantatre i nuclei che hanno avuto i contributi mensili, 40 domande respinte per mancanza di requisiti, 8 hanno perso i requisiti in itinere, quindi questo vuol dire che magari lo hanno avuto per un mese o due". 

Requisiti

I requisiti più importanti per ottenerlo, oltre al reddito basso? "E' rivolto - spiega l'assessore - ai nuclei famigliari, con almeno un minore o disabile in famiglia. Il contributo va da 200 a 500  euro mensili". 

Il percorso

Qual è secondo lei, assessore, del REI l'aspetto che lo differenzia da un supporto di tipo assistenziale? "La cosa importante è il progetto. E' ciò che fa fare un passo in avanti al Rei, perché oltre all’erogazione del contributo economico è prevista la costruzione di un progetto di vita. Si scegli un componente della famiglia con cui avviare un certo tipo di percorso. Può essere un progetto di tipo educativo, lavorativo o di socialità. I servizi sociali si mettono al fianco delle persone per costruire un percorso. E’ un passaggio in più, il valore aggiunto del Rei”.


 

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