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Politica San Lazzaro

Nuovo inceneritore, la preoccupazione di tutte le parti politiche

Il progetto di Hera, che agisce su mandato della Regione, preoccupa, a livello ambientale, tutte le componenti politiche. Due le mozioni presentate a riguardo nel consiglio comunale del 25 gennaio

Non poteva mancare ad animare il consiglio comunale di lunedì 25 gennaio il confronto sulla costruzione quarta linea del termovalorizzatore di San Lazzaro. Il progetto di Hera, che agisce su mandato della Regione, preoccupa, a livello ambientale, tutte le componenti politiche. Due le mozioni presentate a riguardo. 

Opposizione

La prima è quella dei sei consiglieri in area più vicini a Massimo Bitonci: «Non siamo contrari ad un ammodernamento del sistema, bensì a un aumento della capacità di smaltimento dei rifiuti, che potrebbero provenire da tutto il Veneto. Padova deve essere compensata con un’indennità da quantificare al chilo su quello che viene bruciato, perché ci devono essere dei vantaggi per i suoi cittadini. Vogliamo informazioni chiare su quanti e quali rifiuti verranno smaltiti in città, ed è l’amministrazione comunale che deve risponderci dato che è parte integrante del Comitato Soci del Gruppo Hera con Sergio Giordani e con l’amministratore indipendente Alessandro Melcarne. La Regione ha solo ricevuto un progetto presentato da Hera, e dunque farà unicamente da “notaio”».

Maggioranza

La seconda è stata presentata dalla maggioranza compatta, tanto che la mozione è stata firmata da cinque consiglieri di diverse liste: Carlo Pasqualetto, Nicola Rampazzo, Meri Scarso, Antonio Foresta e Gianni Berno. E' proprio il capogruppio del Pd, Berno, ad esporla all'aula: «Pretendiamo dalla Regione che svolga il proprio ruolo come ente regolatore, elaborando un Piano Rifiuti che responsabilizzi tutti i territori del Veneto senza usare la scorciatoia del solo termovalorizzatore di Padova. La quarta linea si può fare solo se vengono dismesse con tempi certi le vetuste linee 1 e 2, se nel nuovo piano rifiuti vengono messe delle quantità inferiori di rifiuti rispetto all’attuale soglia di 245 mila tonnellate annue, se c’è un impegno ad usare in modo proficuo l’energia per abbattere l’inquinamento in città e se le emissioni saranno nettamente inferiori in forza dell’efficientamento. Troppo comodo per la Regione rilanciare sul Comune competenze che spettano a lei, così com’è troppo comodo per la Lega aizzare la cittadinanza con una mozione massimalista e inconsistente per poi lavarsene le mani là dove si decide, cioè nella Regione proprio a guida leghista».

Giordani

Nel dibattito è intervenuto anche il Sindaco Giordani: «Le istanze che emergono dalla mozione di maggioranza sono chiare e rappresentano il timone che ci guiderà nella discussione con la Regione. Ringrazio l’assessore Bottacin per aver accettato di partecipare alle commissioni congiunte e per il pragmatismo con cui ha illustrato il contesto generale, ma adesso chiediamo alla Regione di mettere le carte sul tavolo presentando con urgenza il nuovo piano dei rifiuti, dove si chiarirà che intenzione ha per il termovalorizzatore di San Lazzaro. Vogliamo scelte equilibrate e che non facciano della nostra città un Hub regionale dell’incenerimento». 

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