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Politica Ospedali / Via Nicolò Giustiniani

Nuovo ospedale, Bitonci: "Ecco perché farlo nell'area attuale"

Il sindaco di Padova torna sulla grande opera e annuncia, in vista del 28 luglio, quando saranno presentate a Venezia le motivazioni specifiche, l'istituzione di una commissione di tecnici con Cestrone e Palù

“La volontà dell'Amministrazione è chiara e rispetta quella della maggioranza dei padovani che hanno votato l'8 giungo. Il nuovo ospedale di Padova deve essere realizzato sull'attuale area. Altre soluzioni sono economicamente e strategicamente sconvenienti. Impiantare una struttura a Padova Ovest presuppone costi e tempi di realizzazione anche più elevati rispetto a quelli previsti. Primo, perché la zona è soggetta ad allagamenti e a rischio idrogeologico. Secondo, perché non esiste un progetto per una viabilità alternativa e per adeguati collegamenti con il servizio di trasporto pubblico. Terzo, perché andrebbe espropriata, con le difficoltà che questo tipo di operazione comporta", dichiara il sindaco di Padova Massimo Bitonci.

L'IPOTESI LEGNARO. "A chi obietta che il nuovo ospedale potrebbe essere allora realizzato in un'area diversa e alternativa a quella dell'attuale sede e di Padova Ovest, come per esempio a Legnaro, cioè al di fuori del territorio comunale, ribadiamo alcune argomentazioni ancora incontestate. Un'opera realizzata ex novo, su un terreno non edificato, è più costosa e necessita di un project financing, strumento che si è già rivelato, in ambito sanitario, fatalmente subottimale, a danno dell'utenza. Comporterebbe altissimi esborsi per la realizzazione di un adeguato collegamento sia con le reti di servizi, sia con il servizio di trasporto pubblico, sia con la viabilità ordinaria e straordinaria – spiega Bitonci – Resiste poi un interrogativo: che destino avrebbe l'attuale area? Quanto costerebbero la bonifica e lo smaltimento dei rifiuti speciali?".

LA ZONA DI VIA GIUSTINIANI. "Senza l'ospedale – continua Bitonci – la zona di via Giustiniani rischierebbe di diventare un centro di attrazione per balordi. Attorno ad essa, gli edifici perderebbero il loro valore immobiliare. I pubblici esercizi e le attività ricettive entrerebbero in crisi e tutta l'area sarebbe sconvolta dal punto di vista urbanistico, economico e sociale. Durante la realizzazione di un eventuale nuovo plesso in un'area alternativa, peraltro, la coesistenza di due strutture, quella nuova e quella attuale, genererebbe ulteriori esborsi in termini di mantenimento e adeguamenti obbligatori per legge e, quel che è peggio, disservizi a carico dell'utenza. La costruzione di un nuovo ospedale nell'attuale sede avrebbe invece il vantaggio di preservare la specificità e le caratteristiche di un campus biomedico che nei secoli si è costituito nel contesto cittadino, dando vita alla Facoltà di Medicina, e manterrebbe una contiguità spaziale con aree didattiche, didattico-scientifiche, laboratori di ricerca biomedica e clinica, recentemente progettati, edificati, attrezzati o ristrutturati dal parte dell'Università e dell'Azienda Ospedaliera per la Facoltà di Medicina". 

COMMISSIONE DI TECNICI. "Ad oggi la Regione potrebbe contribuire - conclude - per la realizzazione del nuovo ospedale nell'attuale, con uno stanziamento di 300 milioni di euro benché, a pagina 8 del DGRV 1367 del 3 agosto 2011, il costo preventivato per completare i lavori sia di 550 milioni. Su questo punto premettiamo che le nostre stime sono diverse. Rimandiamo, tuttavia, ogni altra comunicazione di tipo contabile o tecnico al 28 luglio, quando presenteremo a Venezia le motivazioni specifiche, e non solo politiche, per cui riteniamo opportuno creare un nuovo plesso nell'attuale sede. Alla stesura di questo documento parteciperà un commissione composta da tecnici interni al Comune ed esterni, che lavoreranno a titolo gratuito. Fra questi ultimi anticipo la presenza di Adriano Cestrone e Giorgio Palù”.

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