L'onorevole Caon, Forza Italia: «Autonomia negata, Zaia marci a Roma alla testa dei veneti»
«Un percorso su cui il governo è ancora in alto mare. Nel frattempo, tra un rinvio e l'altro, dal dibattito sono scomparsi i due capisaldi della legge regionale uscita dal referendum del 2017»
Dure le dichiarazioni del deputato di Forza Italia, Roberto Caon, nei confronti di Zaia. Tema, l'autonomia veneta
La nota
«L'annuncio dell'ennesima scadenza mancata sull'autonomia del Veneto - spiega in una nota il deputato forzista - ormai è quasi una non notizia. Oggi (martedì 14 gennaio, n.d.r.) doveva terminare il confronto tecnico coi ministeri sulle competenze da trasferire alla Regione: un percorso su cui il governo è ancora in alto mare. Nel frattempo, tra un rinvio e l'altro, dal dibattito sono scomparsi i due capisaldi della legge regionale uscita dal referendum del 22 ottobre 2017: i 9/10 delle tasse da trattenere sul territorio e i costi standard. E anche sulle 23 competenze sono evidenti le resistenze dei ministeri a guida 5 stelle. Pezzo dopo pezzo, il governo gialloverde sta smontando il progetto di una vera autonomia per il Veneto: l'intenzione è evidentemente quella di arrivare a un provvedimento di facciata, che non porterà un solo centesimo in più al territorio, sacrificando i sogni e le speranze di milioni di veneti sull'altare dell'innaturale alleanza tra leghisti e grillini. Sarebbe però ingenuo attribuire la regia di questo fallimento ai soli 5 stelle: lo stesso Matteo Salvini, da tempo a caccia di voti al Sud per il suo progetto di una Lega nazionale, non sembra avere alcun interesse a una reale autonomia per le regioni più produttive del paese. Di fronte a un simile tradimento, il presidente Luca Zaia non può più restare in silenzio: si metta alla testa di noi veneti, che da tempo aspettiamo un segnale per marciare compatti alla volta di Roma, a pretendere nelle strade e nelle piazze la libertà che ci spetta».
