Dopo la scritta xenofoba diretta al ministro del governo Letta dell'Integrazione, Cecile Kyenge, originaria del Congo Belga, comparsa un mese fa sul muro di recizione del liceo Cornaro e da cui gli studenti hanno preso prontamente le distanze, Padova nuovamente non fa una bella figura con un'infelice uscita dai toni razzisti dell'ex onorevole padovana della Lega, Paola Goisis, bossiana tutta d'un pezzo espulsa recentemente dal partito dopo i fischi a Tosi di Pontida.

GOISIS ATTACCA KYENGE. Intervenuta nel corso del programma serale di Radio1 Zapping 2.0 e sollecitata sull'espulsione di Mario Borghezio dal gruppo Efd (Europa della libertà e della democrazia) proprio per le frasi di quest'ultimo sul ministro Kyenge, dopo un'iniziale difesa della decisione presa dall'organismo ("se l'hanno fatto avranno avuto le loro buone ragioni"), Goisis non ha perso occasione per attaccare a sua volta la ministra, chiedendosi con espressioni dai toni forti perchè non sia tornata in patria dopo la laurea in medicina.

LE FRASI IN RADIO. "Ci sono tanti italiani che vanno in Congo Belga ad aiutare i 'moretti', a fare i dottori e gli insegnanti, mi chiedo perché il ministro Kyenge non se n'é andata pure lei, una volta laureata e diventata oculista, ad aiutare la sua gente che soffre moltissimo. Da quelle parti c'é molta cecità per motivi igienici. Non abbiamo certo bisogno, noi italiani - ha concluso -, di un ministro del Congo Belga che ci venga a insegnare come dobbiamo muoverci". Inoltre, Goisis ha difeso a spada tratta il fondatore della Lega Nord, Umberto Bossi, affermando che Maroni "ha distrutto il partito e che le accuse nei confronti del 'senatur' e famiglia erano tutte inventate, tutte delle bufale".