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Passa anche da Padova la marcia No Vax, ma è un flop. E scattano le denunce

La Questura ha fatto sapere che l’organizzatore verrà denunciato, la manifestazione infatti non è stata preavvisata. Sanzioni anche per coloro che non hanno rispettato le norme anti covid

«Lo facciamo per noi, non ho nulla da dire». Ci risponde così una signora che sta partecipando alla marcia per la libertà, che punta a Roma, alla quale chiediamo cosa l'abbia spinta a intraprendere questa lunga camminata. Chiamarla con il nome della capitale non è sembrata una grande idea anche se poi la definiscono tutti così, "marcia su Roma". Cosa richiami inutile dirlo.

Denunce

Restii a qualsiasi tipo di domanda, c'è anche chi nega di star partecipando a questa ennesima iniziativa no vax. E lo fa non indossando la mascherina. Per questo la questura ha fatto sapere che l’organizzatore verrà denunciato in quanto la stessa manifestazione non è stata preavvisata. Trenta persone saranno sanzionate per aver partecipato ad una manifestazione dinamica in zona gialla, dunque non consentita dalla normativa anti Covid. Infine saranno sanzionate tutte le persone che non hanno rispettato le misure di distanziamento e che non indossavano la mascherina di protezione. 

Marcia

I partecipanti, forse meglio dire i restanti tra i partecipanti, sono partiti da Dolo ieri, il giorno della Befana. Uno sparuto gruppo di persone guidati due dei leader no vax più noti alle cronache, il capo dei portuali Stefano Puzzer e l'ex giudice Paolo Sceus, entrambi di Trieste. Dopo avere passato la notte nella località veneziana, sarebbe interessante capire dove visto che sono sprovvisti di Green Passe e di certo non possono dormire in albergo, sono transitati sul Lungargine San Lazzaro. Dopo aver costeggiato l'inceneritore, circa una cinquantina di persone, a gruppetti non compatti, controllati da una ventina di agenti di polizia e la Digos, hanno proseguito verso il centro città ma sempre utlizzando gli argini.

Padova

I partecipanti a questa marcia hanno dovuto dividersi all'entrata della provincia di Padova dove vige il divieto dei cortei. Se alla partenza da Venezia con prima tappa a Dolo, si erano contate circa 250 persone, non è detto che tutti poi abbiano proseguito in direzione Padova.

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