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ELEZIONI 2022

Il Pd studia una città interculturale, nuovi approcci alle differenze e la mediazione dei conflitti

Dopo la riattivazione della commissione per gli stranieri, i candidati della lista dem pensano a come migliorare l'inclusione degli stranieri

Dopo un lungo lavoro di definizione dello statuto, a cui hanno partecipato le consigliere uscenti Anna Barzon e Margherita Colonnello e il candidato consigliere Vincenzo Romania, da un anno il Partito Democratico ha permesso la riattivazione della Commissione per la Rappresentanza delle Persone Padovane con Cittadinanza Straniera. «È stato un grande successo politico - dichiarano i tre - che ha permesso, fra le altre cose, di migliorare notevolmente l’efficacia della campagna vaccinale verso alcune fasce di popolazione più difficili da raggiungere. Valorizzare la Commissione, estenderne le funzioni e gli ambiti di rappresentanza è però solo il primo degli impegni che il Partito Democratico intende mettere in atto per rendere Padova una città più inclusiva e interculturale». Ora però la battaglia del Pd non è finita: «Intendiamo inoltre favorire l’accesso alla casa per gli stranieri. L’amministrazione è già impegnata in una revisione delle regole di attribuzione dell’idoneità alloggiativa: è necessario proseguire con ancora maggior determinazione per facilitare l’accesso degli stranieri alla residenza. Intendiamo poi rispondere all’esigenza di trovare casa nel mercato privato attraverso una collaborazione costante con le agenzie immobiliari e attraverso mirate politiche di social housing».

Luoghi di culto

«Dare voce alle tante culture presenti in città. Per realizzare questo obbiettivo, desideriamo anzitutto offrire luoghi di culto e di ritrovo più dignitosi, incentivando e favorendo la collaborazione con i privati - chiudono Barzon, Colonnello e Romania - .In secondo luogo, intendiamo dare spazio agli sport più praticati dai padovani di cittadinanza non italiana, come per esempio il cricket, trovando i luoghi più adatti alla pratica e alla socialità sportiva. Infine, intendiamo riproporre la Festa dei Popoli in Prato della Valle: essa si presenta come una grande occasione di incontro e un’occasione per ridurre gli stereotipi reciproci. Poi bisogna mediare i conflitti. Attraverso l’introduzione di ulteriori energie di mediazione linguistica e culturale in tutti i contesti (sanità, scuola, campi rom, case ater, immigrazione) e maggior investimento nello sportello SIR (ex cisi) per aiutare la popolazione straniera a interfacciarsi con tutti i servizi del comune, superare le situazioni di conflitto fra stranieri e locali, e migliorare l’efficacia delle politiche sociali».

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