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Discoteca Pedrocchi, Padova Originale: "O cambia la musica o cambiano i suonatori"

Casetta: "Se Fede Group non è più disposta a mantenere l’alto profilo di cui si è dimostrata capace, deve ammetterlo e andarsene"

“Intervengo a proposito del recente furto delle zampe di leone del bancone del Caffè Pedrocchi, della festa di capodanno con fontane luminose (o sparkler), del ballo sopra i tavoli”, dichiara Pietro Casetta – Padova Originale, “Lo Stabilimento Pedrocchi è certamente un complesso difficile da gestire in virtù della sua doppia valenza di monumento e luogo di ristorazione. Ma tre cose devono essere ben chiare: il prezzo che qualunque gestione, Fede Group compresa, deve essere disposta a pagare per poter dire al resto del mondo “io gestisco uno dei più bei caffè storici d’Italia” è alto: accettare di lavorare anche in perdita rinunciando a facili incassi da discoteca, e ritenere la gestione del Caffè un investimento in comunicazione e non assolutamente una fonte di reddito; il Pedrocchi non è l’unico caffè storico d’Italia, pertanto se si hanno difficoltà di gestione ci si deve confrontare con le gestioni degli altri Caffè storici; la ristorazione è parte integrante del monumento, che è stato realizzato in funzione di essa ma di nessun’altra attività”.

LA GESTIONE.

“È con grande amarezza, dovuta al bel rapporto instaurato con l’attuale gestione, che affermo che se essa non è più in grado di rispondere a questi requisiti lo deve ammettere e andarsene. Con le iniziative denominate “Esperienza Pedrocchi” Fede Group ha saputo mostrare un perfetto esempio di quell’alto profilo che da decenni ci si attendeva e al quale si deve con determinazione ritornare. In questa gestione ho sempre trovato professionalità, cooperazione, e grande disponibilità. Ma questa mia soddisfazione non può prevalere sulla mia richiesta di tutela di un monumento fra i più qualificanti non solo per la nostra città ma per il nostro Paese”.

LA POLITICA.

“So che Fede Group aveva già manifestato la possibilità di rinunciare alla gestione, e che ciò è stato evitato dai neoassessori Andrea Colasio e Andrea Micalizzi rivedendo il contratto di concessione. Si tratta di due persone che stimo e apprezzo sul piano sia personale sia istituzionale al di là di motivi politici. Ma ciò non mi può impedire di prendere atto che trattenere Fede Group è stato un errore, dettato dalla volontà di non affrontare un lungo periodo di chiusura dello storico Caffè, che purtroppo avrebbe danneggiato il nostro turismo ma almeno avrebbe salvato l’immagine della nostra città”.

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