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ELEZIONI 2022

Peghin: «Giordani cinque anni insieme ai supermercati. Incapace di gestire il Pnrr»

Il candidato sindaco del centrodestra torna ad attaccare il primo cittadino, insinuando la sua vicinanza alla grande distribuzione. Poi torna sulla vicenda del bando del tram

Francesco Peghin torna ad attaccare il sindaco Giordani. Il candidato del centrodestra stavolta ha sfruttato uno dei volantini che l'amministrazione sta facendo girare tra i cittadini, per accusare il primo cittadino di essere "amico" dei supermercati. E' stato uno dei punti fermi dell'opposizione in questi 5 anni. Giordani più volte infatti è stato preso di mira perchè in città negli ultimi anni sono sorti piccoli centri commerciali un po' dappertutto. Il primo cittadino è stato in passato nel consiglio di amministrazione di Aspiag (Despar). "Cinque anni insieme" s'intitola la brochure di Giordani, che fotografata da Peghin e pubblicata sui social è poi diventata «Cinque anni insieme ai supermercati» evidenziando il retropagina che contengono gli sponsor. Va specificato però come molti dei supermercati nati negli ultimi cinque anni, sono in realtà progetti vecchi anche di venti anni, a cui nessuna amministrazione avrebbe potuto opporsi perché contenenti via libera vincolanti. E che nei casi di strutture di vendita oltre i 1500 metri quadri (medio-piccole) la palla passa alla Regione. E' solo da Venezia che possono essere autorizzate.

Tram

Peghin poi torna sulla vicenda del tram e sul bando per la realizzazione della seconda linea, su cui Aps ha previsto ulteriori verifiche sull'azienda vincitrice. «Chi governa Padova dovrebbe avere a cuore i soldi dei cittadini come e più dei propri, perchè la città è un bene comune e il sindaco dovrebbe essere il primo responsabile della tutela di questo bene -  dice Francesco Peghin - abbiamo ormai alcune certezze in mezzo a tanti dubbi che stanno sorgendo ai padovani in queste ore. Chi governa Padova ha venduto come già acquisito per merito proprio e ha esibito con conferenze stampa e campagne pagate dai padovani la conquista di risorse e l'avvio della realizzazione della nuova fase del tram. Oggi sappiamo per certo che chi ha venduto il gatto non lo aveva ancora nel sacco, ma chiaramente aveva l'ansia da prestazione elettorale talmente alta da doverlo presentare anche se era ancora in forse.  E già questa è una scoperta che denota una irresponsabilità che non è di certo da amministratori pubblici, ma non lo sarebbe neanche da amministratori in una azienda che si chiami tale. In secondo luogo emerge che chi oggi governa Padova, ovvero il sindaco uscente (al quale auguro una prontissima guarigione) ha dimostrato una metodologia di controllo sulle procedure quantomeno da rivedere. A questo punto la domanda che rivolgo io ai padovani, ai cittadini che come me si fidano del Comune, è questa: ma tutti noi davvero vogliamo mettere in mano le centinaia di milioni di euro che arriveranno a Padova con il Pnrr a chi gestisce così la cosa pubblica? Davvero ci fideremmo a mettere nelle loro mani i soldi che dovrebbero rilanciare la città dalla pandemia e adesso dalla crisi energetica e bellica? Sapendo, come ci ha spiegato il Governo in tutte le lingue, mandandoci anche i controllori da Roma, che ad ogni più piccolo sbaglio e a qualsiasi ritardo i soldi europei rischiano di saltare. Ecco oggi sappiamo dare una risposta chiara a queste domande. C'è bisogno di aprire le finestre in Comune e far cambiare aria perchè con questi manovratori, visto il disastro sul tram, il Pnrr rischia di finire anche peggio. Padova sta aprendo gli occhi».

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