Peghin: «Letta e Conte a Padova sono la dimostrazione che il sindaco uscente non è un civico»
L'arrivo a Padova dei due leader politici in sostegno a Sergio Giordani fanno ribadire al candidato di centrodestra un concetto che ripete dall'inizio della campagna elettorale
È una delle accuse più frequenti che Francesco Peghin muove al sindaco Sergio Giordani: di non essere un vero civico. L'arrivo di Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, e di Giuseppe Conte, capo politico del Movimento 5 stelle, è motivo per il candidato del centrodestra di ribadire il concetto.
Il commento
«Letta e Conte in città in questi giorni si confermano come i principali azionisti di un sindaco senza autonomia personale e che non può più dirsi civico, telecomandato da un portavoce già segretario di partito e adesso dai vertici nazionali di due partiti - afferma Peghin - Non a caso il candidato DamianoTommasi a Verona, proprio ieri, non lo ha neanche voluto incontrare Letta, ribadendo nuovamente il suo civismo. A Padova, invece, Enrico Letta è già venuto due volte in pochi giorni abbracciando il suo sindaco Pd e 5Stelle. L'arrivo di Conte e Letta negli stessi giorni con posizioni ideologiche nazionali chiare dimostra che Padova è solamente un mezzo per mettere una bandierina rosso gialla su Palazzo Moroni senza alcun interesse per i problemi reali della città e dei padovani. Tanto più adesso che anche il Movimento è diventato Partito e ha tradito la sua vocazione originaria. I cittadini capiscono definitivamente che Pd e 5Stelle hanno come obiettivo vero cacciare dalla Regione del Veneto il governo moderato e popolare di questi anni e introdurre a Venezia il reddito di cittadinanza, le cooperative rosse e magari anche portare a Padova Toninelli e Di Battista a occuparsi di tram e sicurezza e D'Alema di internazionalizzazione. Insomma, un' operazione di potere politico puro che prende in giro i cittadini e in particolare i moderati e i civici».