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Festa della Repubblica, tutti in piazza. Peghin e Fratelli d'Italia col tricolore sul Liston

Manifestazione alternative del partito di Giorgia Meloni (il 9 giugno a Padova) a cui ha partecipato anche il candidato di centrodestra Francesco Peghin, che poi scrive una lettera per il 2 giugno

Si è svolta oggi la preannunciata simbolica manifestazione organizzata da Fratelli d'Italia per la Festa della Repubblica. Mentre i cittadini e le autorità erano in piazza dei Signori per la classica cerimonia, i dirigenti e i militanti della destra politica padovana hanno aperto un grande striscione di oltre 30 metri di fronte al caffè Pedrocchi che ha raggiunto il Municipio, dove sono intervenuti Gabriele Zanon, Elisabetta Gardini e il candidato a sindaco Francesco Peghin. «Questa iniziativa è nata da chi si sente patriota 365 giorni all'anno e non solo nelle ricorrenze ufficiali - dice Gabriele Zanon, candidato nella lista di Fdi - e il grande tricolore verrà esposto in Piazza delle Erbe il 9 giugno alle 15:30, in occasione della presenza in città di Giorgia Meloni». «Questo lunghissimo tricolore questa mattina ci ha ricordato una volta in più l’importanza del voto. Andiamo a votare tutti il 12 giugno» aggiunge Peghin.

Lettera

Peghin ha poi scritto di suo pugno una lettera dedicata alla festa della Repubblica, che però ovviamente richiama alla campagna elettorale. Ne pubblichiamo alcuni estratti. «Oggi celebriamo un referendum che nel 1946, poco meno di 80 anni fa, portava gli italiani a scegliere tra monarchia e Repubblica. Venivamo da una guerra e dal ventennio e entravamo nella ricostruzione e la maggioranza dei nostri concittadini scelsero di chiudere definitivamente una pagina della storia e di entrare finalmente in una democrazia compiuta - scrive il candidato sindaco - .Il 2 giugno 2022 rappresenta la prima festa della Repubblica in un tempo in cui ci sentiamo tutti di nuovo in un clima di guerra per un conflitto in Ucraina per il quale tutti in Italia e nel mondo è decisivo che si impegnino perché si raggiunga al più presto la pace. Ed è proprio in un tempo come questo che apprezziamo ancora di più la scelta degli italiani di 76 anni fa e ringraziamo ogni giorno, e non solo questo, per avere avuto il coraggio di farla. Penso anche che noi padovani abbiamo quest’anno la possibilità, unica, di dimostrare che crediamo fermamente in quello che significa la Repubblica come l’hanno concepita i nostri nonni e i nostri padri, anche in un’altra data che per Padova potrebbe essere quella di un secondo referendum cittadino tra Repubblica e Monarchia. Quello del 12 giugno. Non saranno solo le elezioni per il sindaco di Padova, ma un’occasione decisiva per rinnovare tutti noi padovani che davvero crediamo nella Repubblica e nel suo senso profondo la scelta che celebriamo con il 2 giugno. Perché, come ho già detto, purtroppo quella domenica si va a votare per scegliere tra due figure di Sindaco completamente diverse. La prima scelta, che io ho dimostrato nella mia vita e in questi mesi di campagna elettorale di avere nel cuore e nel mio modo di essere, è quella di andare a votare e farlo per una persona, cittadino tra i cittadini e un’amministrazione che incarna i valori della Repubblica e del confronto leale e democratico sia con gli avversari che con i cittadini. Senza scappare dai confronti per strategie e paure, e parlando ogni giorno con tutti, guardandosi negli occhi. Il 12 giugno quindi non è solo un’elezione amministrativa, ma molto di più. E’ la prova per tutti i padovani di quanto crediamo davvero nei valori che il referendum del 1946 tra monarchia e repubblica ci ha lasciato in eredità e che insegniamo ai nostri figli e impariamo a scuola, nelle nostre famiglie e nel lavoro».

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