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ELEZIONI 2022

Fratelli d'Italia tentenna su Peghin: «Non ci ha mai telefonato»

Il candidato del centrodestra paga le divisioni a livello nazionale tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Il partito intanto chiede ai militanti quale sia la scelta migliore

Francesco Peghin deve ancora conquistarsi la fiducia di tutto il centrodestra. Lui ha detto che andrà avanti a prescindere, puntando sulla sua figura civica, ma nel frattempo deve incassare anche l'allontanamento di Fratelli d'Italia. «Da quando, a metà settembre dell’anno scorso, Peghin ha ammesso di aver ricevuto la proposta, non si sa bene da chi, di candidarsi a primo cittadino con l’appoggio della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia – ha evidenzia il coordinatore cittadino Garbriele Zanon al Corriere del Veneto - non ha mai fatto nemmeno una telefonata né al sottoscritto né alla nostra coordinatrice provinciale Elisabetta Gardini (che però a Padova non si vede mai, ndr). E non ha cercato un contatto con noi neanche quando, ormai più di una settimana fa, ha di fatto lanciato la sua campagna elettorale». I contatti Peghin li ha avuti con la capogruppo di Fratelli d'Italia Elena Cappellini, che però rappresenta una corrente lontana dai fratelli Zanon dentro il partito.

Referendum

Sulle parole di Zanon pesano sicuramente le distanza a livello nazionale che ci sono tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni, esplose dopo la rielezione di Sergio Mattarella come Presidente della Repubblica. Ora Fratelli d'Italia sta comunque cercando in casa un eventuale candidato. E i nomi di Enoch Soranzo e della stessa Gardini sembrano papabilissimi. A deciderlo però saranno anche i militanti: «Con dei gazebo allestiti non solo in centro storico ma in tutti i quartieri del capoluogo - fa sapere lo stesso Zanon – il 19 febbraio chiederemo ai nostri sostenitori se preferiscono appoggiare Francesco Peghin (l’imprenditore che, da civico, ha annunciato la sua corsa a sindaco una decina di giorni fa, ndr) oppure correre da soli con un nostro candidato. Detto questo, è chiaro che, alla fine, rispetteremo le scelte che verranno assunte a livello nazionale e regionale. Ma è altrettanto chiaro che, nell’attesa, nessuno ci vieta di dar voce alla nostra base, cosa che appunto faremo tra un paio di settimane».

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