rotate-mobile
ELEZIONI 2022

Peghin: «Rinuncerò all'intero stipendio da sindaco e lo darò ai padovani»

Oggi 26 febbraio il candidato del centrodestra ha inaugurato la sua sede elettorale in centro: «Ora però inizierò a girare i quartieri. Voglio ascoltare tutti i cittadini prima di preparare il programma»

«Rinuncerò al mio stipendio di sindaco. Sarà creato un fondo per le famiglie più penalizzate e verserò lì tutta l'indennità che mi spetterebbe». Dopo l'isolamento dovuto al covid, il candidato di centrodestra Francesco Peghin oggi 26 febbraio ha inaugurato la sua sede elettorale in centro, in via Oberdan 6 (ex panzerotti da Prette). E lo ha fatto dichiarando che la prima delibera di giunta a sua firma sarà quella con cui rinuncerà al compenso previsto per il primo cittadino. Parliamo di circa 6 mila euro lorde, che con l'ultima legge di bilancio arriverà quasi al doppio. «Ho un'azienda e non mi candido a sindaco per i soldi - ha spiegato Peghin - ma per rilanciare una città ferma. E come primo atto voglio dimostrare che voglio aiutare i padovani in difficoltà. E' una goccia in un oceano, ma è qualcosa». Il fondo si chiamerà “Una luce in più per i padovani”. Peghin ha anche annunciato che non assumerà nessun portavoce e stratega nel suo staff qualora dovesse essere eletto («risparmiando almeno 90 mila euro all'anno che resteranno nelle tasche dei padovani»).

Guerra in Ucraina

Prima di inaugurare la sede il candidato civico del centrodestra ha chiesto alcuni secondi di silenzio in ricordo delle prime vittime della guerra in Ucraina, promettendo anche di farsi vedere nelle manifestazioni organizzate tra oggi e domani proprio per schierarsi apertamente contro le bombe russe: «Non c'è da tifare per un paese o per un altro. Semplicemente è inammissibile pensare di poter risolvere i problemi con una guerra – dice Peghin - .Nel 2003 ero contrario all'invasione dell'Iraq, per esempio, perché la pace è un valore che prescinde da bandiere, paesi e dalla stessa Nato».

Sicurezza

Poi ha aperto Il Mattino di Padova e ha sfogliato le prime pagine, dove ha trovato le notizie di cronaca nera. Di risse, spaccio e pestaggi: «Il sindaco uscente continua a scaricare le responsabilità alle forze dell'ordine, ma anche l'amministrazione comunale può fare molto. A me sembra che faccia molto marketing territoriale per ciò che farà prossimamente, ma poi di concreto di azioni e opere non se ne vedono». Nel frattempo, prefetto e questore però descrivono Padova come una città molto sicura: «Non mi sento contraddetto da loro, che rispetto e stimo, ma credo sia dovere di un sindaco muoversi con ordinanze specifiche e mobilitando più polizia locale per risolvere i problemi di questa città. Loro fanno la loro parte, all'amministrazione spetta la propria».

Quartieri

Già dalla prossima settimana Peghin inizierà il suo giro nei quartieri, dove potrebbe anche inaugurare nuove sedi. In quella principale c'è una mappa della città, dove ogni giorno sarà possibile localizzare il candidato: «Si chiamerà dove seo Peghin? - spiega ironicamente l'imprenditore - così chiunque voglia venirmi a cercare potrà trovarmi. Girero i quartieri perché voglio ascoltare tutti prima di promettere qualcosa e stilare un programma preciso. Ovvio che ho già delle idee, ma io lavoro così e voglio portare questo metodo anche dentro la campagna elettorale e poi dentro l'amministrazione. Quando diventerò sindaco continuerò a farlo. Perché nel mio ufficio non ci starò mai. Sarò sempre in strada».

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Peghin: «Rinuncerò all'intero stipendio da sindaco e lo darò ai padovani»

PadovaOggi è in caricamento