rotate-mobile
Politica

Piazza Gasparotto, il metodo Ascierto non piace alle associazioni. Lui replica: «Bonifichiamo dallo spaccio, drogati al Sert»

Le associazioni: «Senza condividere le proprie intenzioni con chi da anni opera in questa piazza, i volontari di Andromeda hanno chiuso alcune parti della piazza». Ascierto: «Il primo danno che portano gli spacciatori è ai loro connazionali»

Prima la nota di Coalizione Civica, che non ha gradito la presenza di Sindaco e vice a una manifestazione organizzata dal presidente dell'associazione Andromeda, l'ex parlamentare Filippo Ascierto, in Piazza Gasparotto. Non sono piaciuti i toni vista la distanza, almeno in teoria,  di vedute sul tema del contrasto alla diffusione di stupefacenti. Lo spaccio è da sempre presente in tutta la zona attorno alla stazione, rivitalizzare l'area è uno dei punti fermi dell'amministrazione. Ascierto però usa termini come "bonifica" dallo spaccio pur dando merito alla politica della giunta Giordani sull'argomento. L'associazione ha ora una nuova sede, in piazza Gasparotto. Non è la sola presente, tanto che ci sono realtà come ad esempio Gasparorto o l'associazione Nalin che sono lì da anni. 

Modalità

Giovanni Zamponi parla proprio a nome di quelle associazioni ed ecco cosa dice: «Da circa un mese Piazza Gasparotto ha un nuovo inquilino. Dopo aver terminato un periodo di attività in Piazza De Gasperi, che sostiene di aver “ripulito” e “bonificato” da presenze considerate sgradite, l’associazione si è data come obiettivo quello di fare lo stesso nei prossimi sei mesi anche nella nostra piazza. Senza condividere le proprie intenzioni con chi da anni opera in quella piazza, i volontari di Andromeda hanno chiuso alcune parti della piazza, scacciando chi in diversi modi le occupava e impedendone l’accesso a chi non rientrava in determinati canoni estetici. È quasi superfluo dire che queste pratiche e questa retorica non ci appartengono minimamente. Da anni siamo attivi nella piazza e nel quartiere, cercando di promuovere un modello di città basato sulla solidarietà e sull’inclusione, di una società che non lascia indietro nessuno e che si preoccupa più delle persone che vivono ai margini che dell’estetica di un portico. Scacciare le persone da un luogo vuol dire solo spostare il problema un po’ più in là, nascondere sotto il tappeto le contraddizioni della nostra società».

Progetto

«Da qualche settimana - ribadisce Zamponi - abbiamo messo in campo il progetto Ascolti di Comunità, un presidio mobile nel quartiere Stazione di ascolto e di primo contatto, con l’obiettivo di raccogliere storie e bisogni per poter rispondere così con interventi puntuali, efficaci e con una prospettiva a lungo termine. Un progetto, condiviso e sostenuto anche dall’Amministrazione e che va in direzione opposta a chi i problemi non li vuole affrontare, ma solo spostare un po’ più in là, a chi vuole i luoghi pubblici della nostra città militarizzati e deserti. Siamo estremamente preoccupati per l’operato e la retorica ideologica di questa associazione, che mira evidentemente a un’operazione puramente di facciata, disinteressandosi dell’aspetto umano e sociale. Chiediamo che l’Amministrazione, invece di avallare e legittimare queste speculazioni politiche, metta in campo un forte intervento sociale e culturale, capace di affrontare i problemi una volta per tutte con strumenti efficaci.La messa in campo di servizi specializzati a trattare problemi di dipendenza (unità di strada, sportelli di ascolto, drop in), un’interlocuzione con i proprietari degli immobili sfitti per favorirne un’occupazione positiva, aiuti economici alle realtà sociali e culturali presenti nella zona; queste sono solo alcune delle proposte concrete che abbiamo riportato e che riporteremo al Sindaco e agli assessori competenti».

Replica

Filippo Ascierto lo raggiungiamo al telefono. Nega ci siano problemi, anzi: «Non capisco che problema ci sia, ho lodato pubblicamente l'operato dell'amministrazione comunale sul tema del contrasto allo spaccio e al degrado. Nella nostra associazione facciamo lavorare detenuti in permesso e messo a disposizione una psicologa». Facciamo notare che il termine "bonifica" ha un chiaro richiamo a una soluzione di tipo repressiva, però: «Io sono talmente a destra che sono più a sinistra di quelli di sinistra. Il primo danno che portano gli spacciatori è alle persone che arrivano dai loro stessi Paesi. Anche per questo vanno presi e messi in galera. Che ci vogliamo fare con gli spacciatori, altrimenti. E i drogati vanno accompagnati al Sert e in strutture dove si possono occupare di loro». E cosa risponde a chi dice che ha chiuso un pezzo di piazza di sua iniziativa: «Ma che vengano a darmi una piuttosto che criticare. C'è un sacco da fare». 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Piazza Gasparotto, il metodo Ascierto non piace alle associazioni. Lui replica: «Bonifichiamo dallo spaccio, drogati al Sert»

PadovaOggi è in caricamento