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Prandina e auditorium, Verdi per l'Italia: «Visione forzata e limitata, ecco la nostra proposta»

«Ripiegare sulla Prandina per edificare il nuovo auditorium di Padova appare come il tentativo di utilizzo di area di scorta alle idee progettuali di questa Amministrazione che da sei anni annaspa tra park e verde»

«Un auditorium alla Prandina è una visione forzata e limitata a ridosso del centro storico di Padova in cui mancano parcheggi sia a sufficienza numerica sia ad un costo orario calmierato»: inizia così la nota a firma Domenico Minasola e Sebastiano Arcoraci, rispettivamente presidente e vicepresidente di Verdi per l’Italia.

Prandina e auditorium

Proseguono Minasola e Arcoraci: «L’auditorium deve essere realizzato in coerenza ed aderenza con il percorso Culturale oggi esistente: Cappella degli Scrovegni e Musei Civici. Tant'e che in passato si era pensato al recupero del Cinema Altino o ai locali lasciati liberi dalla Banca di  proprietà  della Fondazione Cassa di Risparmio, in adiacenza all' attuale sede del Conservatorio Pollini. Ripiegare sulla Prandina per edificare il nuovo auditorium di Padova appare come il tentativo di utilizzo di area di scorta alle idee progettuali di questa Amministrazione che da sei anni annaspa tra park e verde. L’auditorium deve essere agevolmente accessibile ai cittadini padovani ed a coloro che giungono da altre città, deve avere ampi spazi di parcheggio, di verde e deve essere servito regolarmente dal trasporto pubblico green. Certamente non a ridosso del centro cittadino. Lo scorso anno abbiamo evidenziato più volte che Padova necessita di investimenti economicamente e ambientalmente sostenibili, che non minaccino le attività commerciali del centro. La Prandina da sei anni è al centro di una infruttifera decisione da parte dell’Amministrazione Giordani. Un parcheggio interrato – ricordano Minasola e Arcoraci - porterebbe grandi benefici al commercio storico, adibendo un parco di superficie con alberi di significativo fusto oltre un verde pubblico dedicato alla cittadinanza ed alla rigenerazione di CO2. La nostra proposta "Prandiniana" rappresenta un intervento di riqualificazione ambientale, economica e sociale che consentirebbe di liberare Piazza Insurrezione dall’attuale Park».

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