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Il Prefetto: «Pronti ad accogliere afghani che hanno collaborato con le nostre forze armate»

In Prefettura un primo incontro per organizzare gli arrivi dei cittadini afgani che hanno collaborato con le Istituzioni e le forze armate italiane e che sono stati recentemente trasferiti nel nostro Paese

Il Prefetto Raffaele Grassi ha presieduto, questa mattina, la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica alla quale hanno partecipato il Presidente della provincia, i Rappresentanti del comune di Padova e i vertici delle Forze di polizia per un confronto sul tema dell’accoglienza dei profughi afgani. Dopo una preliminare disamina della questione, il Prefetto ha comunicato che, nella giornata di domani, venerdì 20 agosto, presso la Prefettura di Padova, si terrà un ulteriore incontro con i gestori delle reti dei Centri di accoglienza straordinari e del Sistema di accoglienza e integrazione presenti nella Provincia.

Afghanistan

Tale incontro è destinato ad organizzare i prossimi arrivi dei cittadini afgani che hanno collaborato con le Istituzioni e le forze armate italiane e che sono stati recentemente trasferiti nel nostro Paese con mezzi dell’Aereonautica militare insieme alle loro famiglie. In particolare, l’obbiettivo è quello di individuare idonee collocazioni nelle strutture di accoglienza del territorio che saranno, infatti, raggiunte una volta terminato il periodo di isolamento fiduciario dei collaboratori afgani e dei loro familiari.

Assindustria

All’incontro parteciperà anche “Assindustria Venetocentro” che, attraverso il Presidente Leopoldo Destro, ha manifestato la disponibilità a sostenere la loro accoglienza, anche in vista di possibili impieghi in settori lavorativi. In base al riparto regionale affidato alla Prefettura di Venezia, l’arrivo dei primi 3 nuclei familiari, per un totale di 13 persone, è previsto a partire dal prossimo 30 agosto.

Il Prefetto

Al termine dei lavori del Comitato il Prefetto Grassi ha dichiarato: «Interverremo sulla questione attraverso le reti territoriali, sicuro di confidare sulla collaborazione di tutti gli attori della Provincia per una solidale accoglienza di persone che in questo momento versano in una situazione di particolare sofferenza. Si tratta di persone cui occorre garantire la possibilità di fare domanda di protezione internazionale e di essere inseriti nel circuito di accoglienza, realizzando in tal modo un ponte umanitario a beneficio dei cittadini afghani che hanno collaborato con le Forze armate in Afghanistan».

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