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Primo maggio: in 3mila in piazza dei Signori. Applausi a Paolini per il suo monologo

L'attore bellunese con il suo discorso sull'uguaglianza ha intrattenuto la folla di padovani riversatasi in piazza per la Festa dei lavoratori. Sul palco hanno preso la parola i segretari confederali e il sindaco Flavio Zanonato

Almeno tremila le persone che si sono riversate in piazza dei Signori per il Primo maggio ieri a Padova. Prima del monologo di Marco Paolini, hanno preso la parola i segretari confederali e il sindaco Flavio Zanonato, di cui riportiamo di seguito uno stralcio.
 
"Voglio innanzitutto ringraziare Cgil, Cisl e Uil che, anche quest'anno, hanno deciso di festeggiare il lavoro e i lavoratori in Piazza dei Signori, coinvolgendo così la comunità padovana in questa ricorrenza fondamentale per il nostro Paese. Lo spirito unitario con cui è stata organizzata questa giornata non era scontato, viste le differenze che hanno caratterizzato le dinamiche sindacali degli ultimi mesi, ma è stato cercato con tanta buona volontà e trovato con convinzione [...]”. 
 
“Voglio dare il benvenuto a questa bellissima manifestazione e in questa piazza così colorata a Marco Paolini – ha continuato il sindaco - che, accettando l'invito dei sindacati, ha dimostrato ancora una volta come il suo impegno artistico sia indissolubilmente legato alla vita sociale e civile del nostro Paese e anche della nostra città, e questo ci fa davvero piacere perché abbiamo bisogno di una voce critica e sensibile come la sua [...]”. 
 
“I dati diffusi in questi giorni sulla disoccupazione in generale e su quella giovanile in particolare fanno impressione – ha aggiunto - Negli ultimi due anni sono stati bruciati circa 533.000 posti di lavoro. Un ragazzo su tre non trova occupazione (anche le cifre del Veneto sono preoccupanti: siamo passati in pochissimo tempo dal 8 al 16% di disoccupazione giovanile). I giovani che lavorano spesso sono afflitti da una precarietà che si prolunga per anni e che rende impossibile qualunque progetto di vita e la stessa possibilità di mettere su una famiglia e di fare dei figli [...]”.
 
“In verità anche il nostro sistema fiscale non è sufficientemente coerente con la Costituzione repubblicana – ha proseguito il sindaco - visto che tassa i redditi da lavoro molto più della ricchezza prodotta con la rendita e la speculazione [...]. Il nostro Paese negli ultimi anni ha perso molti colpi – ha concluso il primo cittadino - Si è bloccato l'ascensore sociale e lo studio non viene più visto da tanti ragazzi come un'opportunità, ma addirittura come un inutile e per giunta costoso sacrificio. Anche questa tendenza va assolutamente invertita, altrimenti il nostro Paese si priverà dell'energia fondamentale per affrontare e vincere le sfide che lo aspettano, sfide molto difficili nel contesto globalizzato in cui viviamo [...]. Non si può parlare di lavoro e festeggiare i lavoratori senza ricordare le tante persone che perdono la vita sul luogo di lavoro. Due incidenti mortali sono avvenuti nella nostra provincia, e tutti noi che siamo qui ricordiamo con affetto le due vittime: Michele Zoccarato e Luca Stocco; ci stringiamo forte alle loro famiglie alle quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Sono poi tantissimi gli infortuni, spesso gravi, che colpiscono i lavoratori. Su questo aspetto bisogna essere intransigenti. Occorre una normativa rigorosa e pene severe per chi viola la legge”.
 
Zanonato ha chiuso il suo intervento ricorrendo alle parole del Capo dello Stato: “Lo sviluppo economico e la sua qualità sociale, la stessa tenuta civile e democratica del nostro Paese passano attraverso un decisivo elevamento dei tassi di attività e di occupazione, un accresciuto impegno per la formazione e la salvaguardia del capitale umano, un'ulteriore valorizzazione del lavoro, in tutti i sensi”.

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