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Politica

Primo ottobre, scattano le misure per contenere l'inquinamento e PM10

"Come tutti i capoluoghi veneti, lo comunichiamo a ridosso della data - spiega Chiara Gallani - perché la Regione è stata assente nel suo necessario ruolo di coordinamento"

Scattano lunedì prossimo, primo ottobre, le misure obbligatorie per la qualità dell'aria. Anche nella stagione invernale infatti, il Comune di Padova, adotta misure per contenere l'inquinamento atmosferico e ridurre le concentrazioni di PM10 nel territorio. Le misure sono previste dall'accordo interregionale del Bacino padano e condivise con il Tavolo tecnico zonale della Provincia di Padova.

Regione, comuni e tempistiche

L'assessora Chiara Gallani spiega il perché di così poco preavviso. "L'ordinanza del Comune, con regole e deroghe, non ancora pubblicata, è oggettivamente tardiva, e di questo mi dispiace molto. E' grave poter comunicare con precisione ai cittadini delle misure impattanti per la loro vita quotidiana solo a stretto ridosso della loro applicazione. Questo ritardo riguarda tutti i Comuni capoluogo del Veneto, e dipende dall'assenza della Regione Veneto nel suo necessario ruolo di coordinamento. Questa una delle ragioni della lettera che ho firmato mercoledì assieme ai miei omologhi di Verona, Belluno e Rovigo. Abbiamo richieste precise, e continueremo a portarle avanti nell'interesse dei cittadini".

Tre livelli

I provvedimenti sono strutturati su tre livelli (verde, arancio e rosso) che si applicano in base alla comunicazione di Arpav in merito ai livelli di concentrazione di PM10. La comunicazione di Arpav viene trasmessa, al Comune, ogni lunedì e giovedì (giorni di controllo) e fa riferimento ai giorni antecedenti. Al raggiungimento del livello di allerta (arancio o rosso) si attiveranno le misure temporanee il giorno successivo a quello di controllo (il martedì e venerdì) e resteranno in vigore fino al giorno di controllo successivo.

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Ambiente

L'assessora all'ambiente, Chiara Gallani, ha spiegato in una conferenza quelle che sono le direttive da seguire: "Oltre alla limitazione del riscaldamento a 19 gradi e limitazioni via via crescenti - a seconda del livello di allerta- nell'uso di caldaie a biomassa si fanno più stringenti rispetto all'anno scorso le limitazioni al traffico veicolare. Non potranno circolare salvo deroga i veicoli sia privati che commerciali diesel Euro 3. Dopo 4 giorni consecutivi di superamento del valore di 50 µg/m3 di PM10, dovranno restare fermi anche i veicoli privati Euro 4 diesel. Per dare un'idea dell'ordine di grandezza della misura: i veicoli privati diesel Euro3 immatricolati in tutta la provincia di Padova sono 44.165, i diesel Euro 4, 73.184. I commerciali sono rispettivamente 14.093 e 13.875".

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Verona ed Europa 

La stessa assessora poi evidenzia tre aspetti importanti che riguardano questo provvedimento: "Innazi tutto queste misure sono necessarie per mantenere ad un livello di respirabilità l'aria di Padova, che sappiamo essere una delle più inquinate d'Europa. Non sono negoziabili, dato che discendo da scelta autoritativa di Regione e Ministero. Sappiamo anche che, di per sé, non sono sufficienti". Poi aggiunge: "Già dall'anno scorso avevamo cominciato ad annunciare che per l'inverno 2018-2019 gli Euro3 non avrebbero potuto circolare, per dare tempo ai cittadini coinvolti di adattarsi e di affrontare una scelta che per molti è assai impegnativa. Tuttavia siamo coscienti che queste misure mettono in difficoltà molti. Per questa ragione, come Verona e di concerto con l'amministrazione scaligera, abbiamo previsto, fra le altre, tre deroghe importanti: la prima per chi ha un ISEE inferiore a 6000 euro, la seconda per chi può dimostrare di non avere alternative per raggiungere il posto di lavoro con mezzi pubblici, la terza per chi fa car-pooling".

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Incentivi

Ci sono poi gli incentivi per la sostituzione di caldaie da almeno dieci anni a beneficio di privati, proprietari e locatari, e condomini per caldaie centralizzate: stanziati 100 mila euro. Per la sostituzione di caldaie a gasolio con caldaie a gas naturale di ultima generazione: 35 euro al kWt, incentivo fino a 5 mila euro. Per la sostituzione di caldaie a gas naturale con caldaie a gas naturale di ultima generazione: 30 euro al kWt fino a 3.500 euro.Per la sostituzione di caldaie a gasolio o a gas naturale con pompe di calore: mille euro fino ai 12 kWt; 1.500 euro tra i 12 e i 100 kWt; duemila euro oltre i 100 kWt.Per la trasformazione dell’alimentazione di autoveicoli privati e commerciali: 50 mila euro. Per la trasformazione dell’alimentazione a benzina/gpl: 650 euro. Per la trasformazione dell’alimentazione a benzina/metano: 750 euro. Per la trasformazione dell’alimentazione a gasolio/gpl: 750 euro. Per la trasformazione dell’alimentazione a gasolio/metano: 1.000 euro.

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